Six Feet Under

Arriva finalmente la comedy più black della televisione. La serie prodotta dalla Hbo, ”Six feet under” che negli States è divenuta un cult arriverà da mercoledì 24 marzo, in seconda serata su Italia 1, e dal 5 aprile su FOX( tutti i lunedì alle 21.50). Gli americani seguono con affetto il telefilm, giunto alla sua terza stagione, per cui si spera in un successo anche da noi.   La vicende sono quelle di una singolare famiglia americana, che opera privatamente nel settore delle onoranza funebri in quel di Los Angeles. Il patriarca-fondatore della famiglia-impresa Nathaniel non è più in vita, eccezion fatta che per i ricordi e i flash back dei suoi familiari, che portano avanti l’azienda: la moglie Ruth, i figli Nate e David, la figlia Claire, tutti alla prese con la routine e le particolarità dell’impresa familiare. Quello che emerge dalla serie è la vita, a volte strana, di una famiglia americana unita e risoluta.   Nate Fisher è interpretato da Peter Krause, ed è il personaggio forse più combattuto della serie, in bilico fra la sua attività e la difficoltà di portare avanti la sua complicata vita familiare, vivacizzata anche dall’improvvisa paternità. La matriarca Ruth ((Frances Conroy)cerca di esser il più possibile partecipe della vita dei figli e nipoti; David Fisher ( (Michael C.Hall) è invece il figlio più giovane appena trasferito e alle prese con complicati problemi di relazione, la figlia Claire (Lauren Ambrose) è invece il personaggio più irrequieto, dotata di uno spiccato talento artistico.   La vita dei Fisher si interseca inevitabilmente con quella di amici ed eventuali partner, sia in vita che non. Importante il ruolo di Lisa (Lili Taylor), una vecchia amica di Nate, di Seattle, che è anche la madre di sua figlia. Ci sono poi Federico Diaz (Freddy Rodriguez), che da impiegato della Fisher & Sons è diventato partner, e la sua volitiva moglie Vanessa; Sarah O’Connor (Patricia Clarkson), sorella più giovane di Ruth, uno spirito libero; Brenda Chenowith (Rachel Griffiths), ex fidanzata di Nate, le cui particolari vicende familiari sono destinate ad animare la serie, soprattutto quella con sua madre Margaret (Joanna Cassidy). Da non dimenticare il ruolo del patriarca Nathaniel (Richard Jenkins), che nonostante sia defunto continua ad avere una partecipazione attiva alla serie grazie ai ricordi e alla visioni ad occhi aperti degli altri personaggi.   Una curiosità: la serie è stata creata, co-scritta e co-prodotta da Alan Ball, che ha scritto la sceneggiatura del pluripremiato ”American Beauty”. Interessante l’uso della tecnica analettica, ossia dell’uso di ricordi e racconti dei personaggi, che tornano indietro nel tempo con i pensieri facendo così rivivere Nathaniel; questo tipo di racconto sembra piacere molto nelle serie americane: un altro famoso telefilm, ”Providence” fa rivivere così la madre della protagonista. La serie è stata insignita di numerosi premi: 7 Emmy Awards, 2 Golden Globes, 3 Artios, un Art Directors Guild, un DGA Award, un Peabody Award, un TCA (Television Critics Awards).