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Siamo tutti invitati, citofonare Calone
Massimo Ranieri torna su Raiuno per uno show in due puntate in onda il 2 e il 9 ottobre dall'Auditorium del Foro Italico. Uno spettacolo a porte aperte dove amici e ospiti interverranno per festeggiare la lunga e poliedrica storia artistica dello showman napoletano.

02.10.2001 - Autore: Adele de Gennaro
Non c\'è solo il successo del nuovo spettacolo di Giorgio Panariello a far gongolare di gioia il direttore di Raiuno Agostino Saccà. Certo, il duetto fra Celentano e il comico toscano ha sfiorato sabato scorso il 44% di share, ma le serate dai grandi numeri non sono ancora finite. Il 2 ottobre, infatti, torna su Raiuno Massimo Ranieri nel suo nuovo show in due puntate \"Siamo tutti invitati, citofonare Calone\", un omaggio non solo alla lunga e poliedrica carriera di questo straordinario artista napoletano (a proposito, il suo vero nome è Giovanni Calone) ma anche uno spettacolo all\'insegna dell\'amicizia tra i popoli e dell\'incontro tra culture diverse.
Un rientro in grande stile quello di Massimo Ranieri che, dopo l\'esperienza del Fantastico condotto insieme ad Anna Oxa dodici anni fa, sembrava aver detto addio al piccolo schermo. Una delusione non dettata dai numeri dell\'Auditel ( la media di spettatori era di circa 9 milioni), ma dallo schema in cui era ingabbiato. Da qui il suo \"basta con la tv\", uno stop che in compenso lo ha portato verso altre strade ugualmente lastricate dal successo: pensiamo al suo \"Pulcinella\" per la regia di Maurizio Scaparro o al musical \"Hollywood\", un trionfo in tutta Italia. Ma ora Massimo è tornato e, per questo \"spettacolo internazionial-popolare\" in due puntate - in onda il 2 e il 9 ottobre alle 20,50 - promette di essere un padrone di casa pronto a stupire il suo pubblico. Scritto dallo stesso Ranieri insieme a Massimo Cinque, Gualtiero Peirce e Stefano Sarcinelli, lo spettacolo si avvale anche della preziosa consulenza di Antonio Ghirelli. Ma non è tutto. Per il ritorno di Ranieri su Raiuno, Saccà non ha badato a spese assicurandosi la regia di Luigi Martelli, le luci e la fotografia di Franco Ferrari ed un coreografo come Franco Miseria. Un progetto costruito in cinque mesi e, per una drammatica coincidenza, strettamente legato all\'attualità. In \"Siamo tutti invitati\", infatti, Ranieri non si limiterà a presentare le ultime canzoni del suo nuovo album (ed è la prima volta in 25 anni di carriera che il cantante si accosta al repertorio napoletano), nè tantomeno a puntare sull\'incontro fra musiche e culture diverse, rivelando l\'anima multietnica della tradizione musicale napoletana, da sempre aperta ad altre culture. La Napoli di Ranieri è anche un crocevia di immigrati e ancor di più di emigrati: un\'esperienza vissuta direttamente dallo stesso artista, salpato per l\'America a soli tredici anni (\"un\'esperienza lacerante\", ricorda). Tra gli ospiti della prima puntata Gigi Proietti, il cantante algerino Khaled, Giorgia, gli Almamegretta e il pugile Patrizio Oliva. E, anche se Pino Daniele ha dovuto dire di no, Ranieri promette una grossa sorpresa, un ospite italiano o di origine italiana assolutamente top-secret.
Le emozioni, dunque, non mancheranno e per la prima puntata Ranieri annuncia un momento musicale dedicato alla pace, oggi più che mai significativo: insieme a lui canteranno O sole mio il gruppo israeliano Esta ( già esibitosi alla Casa Bianca per il 50° anniversario della nascita dello Stato israeliano), la cantante araba Rim Banna, gli americani del gruppo gospel Community Choir, lo straordinario musicista cubano Compay Segundo, rilanciato da Wim Wenders in Buena Vista Social Club, ed il musicista Mory Kante, originario della Guinea e ben noto negli ambienti della world music. Sonorità internazionali, dunque, ma non mancheranno i classici della canzone napoletana rivisitati da Ranieri nel suo nuovo album - (realizzato con Mauro Pagano e Mauro Di Domenico) \"Oggi o dimane\", in uscita il 12 ottobre. Fra i titoli annunciati \"Rondinella\" di Salvatore Di Giacomo, \"O surdato innamurato\", \"Reginella\" e due omaggi a Renato Carosone. \"Con questo spettacolo - avverte Massimo Ranieri - non intendo raccontare Napoli, ma sarò io a raccontarmi attraverso le canzoni napoletane. La mia unica speranza è quella di non sentirmi dire \"ci aspettavamo i panni stesi\". Anche se non ci sono, fanno parte di noi e chi vuole vederli li vedrà lo stesso\".