NOTIZIE

Shining

Shining" è un film che rimarrà "dentro" di noi proprio per il suo forte impatto visivo, per la sua "mise en scene".

SHINING

12.04.2007 - Autore: Simone Godano
Il maledetto e isolato Overlook Hotel chiude per tutta la stagione invernale. Jack Torrance accetta l’incarico di sorvegliare e curare l’albergo per sei lunghi mesi. Insieme a lui sua moglie Wendy e il piccolo Danny, intorno a loro ghiaccio, montagne e nessun’anima viva.   Jack sprofonda presto in un’aggressiva schizofrenia e, guidato dagli spettri che si aggirano per l’hotel, cercherà di uccidere la moglie e il figlio... Tratto da un romanzo di Stephen King del 1977, The Shining è l’ennesimo capolavoro visivo di Kubrick.   Definito un film dell’orrore di ambizioni filosofiche, ma anche un thriller fantastico di parapsicologia, \"Shining\" è un film che rimarrà “dentro” di noi proprio per il suo forte impatto visivo, per la sua “mise en scene”. Nessun elemento è lasciato al caso. Scenografie, musica, movimenti di macchina, tutto è funzionale al racconto, anche nel più piccolo dei dettagli. Kubrick alimenta la nostra tensione non tanto con un intreccio spettacolare, quanto con la costruzione di un mondo lontano, surreale e pauroso, fatto di corridoi infiniti, labirinti, immense cucine, ma anche di suoni e rumori, luci fredde e spazi desolati.   Lo spettatore è immediatamente rapito dal film e fin dalla prima sequenza si aspetta che accada qualcosa di terrorizzante. Ma Kubrick gioca col suo pubblico, crea un’attesa continua nella testa dello spettatore, che è lì affascinato dalla follia di Jack Nicholson, ma che non può non schierarsi dalla parte del bambino che attraverso la “luccicanza” (lo shining) può entrare in contatto coi morti, ma anche coi vivi molto lontani da lui.   E’ proprio il bambino il punto di forza narrativo del film. Kubrick lo insegue nelle sue lunghe corse sul triciclo per gli infiniti corridoi dell’Overlook Hotel, alimentando tutta la tensione intorno a lui, bambino indifeso, ma forse unico personaggio equilibrato e positivo del film, l’unica persona che non viene sopraffatta dall’incubo della solitudine che invece distrugge il folle Jack e anche la povera Wendy.   The Shining è anche un film difficile da analizzare, che sottolinea, magari in maniera meno evidente di \"2001: odissea nello spazio\", la filosofia di Kubrick, il suo pessimismo verso una società malata nel suo interno, o forse nella sua stessa essenza: l’uomo. E il finale del film ci dà la sensazione che la brutalità e la follia dell’uomo non possano avere fine, anche se Kubrick ci lascia aperto uno spiraglio, una speranza che vive racchiusa negli occhi magici del piccolo Danny.
FILM E PERSONE