"Sfidiamo Harry Potter con Silvan"

Sorridente e in vena di battute, Leonardo Pieraccioni si rimbocca le maniche e torna con un nuovo film che, nato sotto la bandiera di Cecchi Gori, arriva ora nelle sale distribuito dalla Medusa. In uscita venerdì 14 dicembre, Il principe e il pirata ripropone sugli schermi la consolidata coppia Pieraccioni-Ceccherini, ma questa volta senza il contorno di modelle e maggiorate. Un primo segnale di svolta per il regista e attore toscano che ora, con questo film, intende mettere la parola fine a cicloni, fuochi dartificio e pesciolini innamorati. Sentivo la necessità di avere delle attrici spiega Pieraccioni non mi interessava avere le solite modelle. Per questo film, ruota intorno al recupero di rapporti importanti, avevo bisogno di sguardi profondi. Questa volta, però, è più un film sullamicizia che sullamore. Scritto dallo stesso Pieraccioni insieme a Giovanni Veronesi, Il principe e il pirata è una commedia on the road dove i due protagonisti, un maestro elementare ed il suo fratellastro appena uscito dal carcere, compiono un viaggio dal sud al nord dellItalia per recuperare leredità lasciata dal padre. Un film che, come dice Pieraccioni, potrebbe essere un tatuaggio con i simboli Yin e Yang, ovvero il bene e il male o meglio ancora le due facce di ciascuno di noi.. Ma non solo. Il regista conferma di voler voltare pagina e aggiunge: Con Il pesce innamorato si è chiusa una trilogia quasi disneyana, dalle tinte pastello, ed ora sentivo il bisogno di raccontare quello che vedo intorno a me, ad esempio amici seperati da 20 anni. Insomma, non si vive di soli cicloni e, arrivati a 38 anni, forse si può parlare anche di altro. E chiaro, comunque, che il principe ed il pirata del titolo non sono altri che Leopoldo (Pieraccioni) e Melchiorre (Ceccherini), ma il regista precisa: Nel film mi rispecchio nel principe, ma forse nella vita reale sono più pirata di Ceccherini. Un sodalizio più che collaudato, visto che i due sono amici dalletà di 14 anni. Ho conosciuto Massimo in un cinema di Firenze racconta Pieraccioni e ci vedevamo lì, nella sala dellUniversale, dove proiettavano sempre capolavori assoluti. In questo film, però, Ceccherini interpreta un ruolo diverso dal solito, meno fumettistico. Ma nonostante i segnali di cambiamento annunciati, lex re Mida del cinema italiano non si discosta poi tanto dalla linea dei suoi film precedenti, dalla voce fuori campo (non ne posso fare a meno, è più forte di me conferma in un certo senso è la voglia di instaurare un rapporto tra chi racconta la storia e lo spettatore) alla colonna sonora affidata ai cantautori italiani, in questo caso Edoardo Bennato. Un Natale allinsegna della sfida, visto che Il principe e il pirata dovrà vedersela con la concorrenza di film come Harry Potter o Tomb Raider. Niente e nessuno, però, sembra turbare la tranquillità di Pieraccioni che avvisa: contro Harry Potter noi mandiamo in campo Silvan. Già, perché il noto prestigiatore compare in un cameo e chissà se le sue magie riusciranno a far quadrare i conti al regista che, non dimentichiamo, con la sua nuova società Levante debutta anche come produttore. Inutili, quindi, i sit-in a Firenze contro i film di Cecchi Gori, coinvolto in nuovi guai giudiziari per la sua campagna elettorale ad Acireale. Questi sit-in non servono a nulla dice Pieraccioni perché a rimetterci sarebbero solo il mio babbo e la mia mamma.Quanto a Cecchi Gori non credo che abbia comprato voti per 20 milioni di lire. Mi sembra un po poco 998 lire a voto, sarebbe stato il più grande affare della sua vita: sta diventando davvero un barzelletta. E non cè dubbio che materiale per una commedia ce nè in abbondanza, tanto che Pieraccioni ha già in mente il titolo: Un film su Cecchi Gori? Lo chiamerei Non è tutto zafferano quel che luccica. Bischerate da principe.