
Il sesso!
Funziona sempre, inutile negarlo. E lo sa bene Alan Ball, che ha creato la serie dopo aver vinto un Oscar per la miglior sceneggiatura originale con American Beauty nel 1999 e successivamente passato alla televisione con Six Feet Under e True Blood (che proprio del sesso e delle scene sexy hanno fatto una loro forza). Probabilmente ad attrarre è principalmente il protagonista, l'australiano Antony Starr, ma ce n'è per tutti i gusti…
Le donne
Lungi dall'essere meri oggetti del desiderio o vittime del fascino dello scheriffo Hood, la serie presenta più di un personaggio femminile forte. La Carrie/Ana di Ivana Milicevic su tutte, è una delle vere colonne della serie nella sua doppia vita di casalinga e ladra professionista. Ma anche la tormentata Rebecca Bowman di Lili Simmons, la vicesceriffo Siobhan Kelly (Trieste Kelly Dunn) o la fredda e letale Nola Longshadow (Odette Annable) hanno ricevuto gran cura dagli autori del programma.
La violenza
Un altro 'Must' per una serie tra il poliziesco e il drama; per altro inevitabile, visto il background criminale di molti dei protagonisti e per la propensione all'assassinio di molti altri. Scazzottate, pestaggi, sparatorie: sono spesso scene che si giustificano in se stesse e non solo riempitivi…

Il ritmo
Sicuramente tanta azione ha una influenza positiva su uno svolgimento dinamico della vicenda, e le tre stagioni sono talamente piene di adrenalina e tendenti al caos da soddisfare le esigenze del pubblico. Ma in una produzione di questo tipo, è anche la scrittura a non avere cadute e tenere desta l'attenzione e la suspance senza concedere un attimo di sosta o la possibilità di distrarsi (a meno di non poter mettere pausa la proiezione).
Gli Amish
La promessa dello stesso show è: "non guarderete più nello stesso modo gli Amish". Sono loro a creare la cornice di questa serie, e a partecipare della sua brutalità. Un comunità al centro di più di una produzione televisiva negli ultimi anni, almeno negli Stati Uniti (ovviamente), non ci sono solo gli Amish buoni stavolta, ma anche i più corrotti e in grado di competere con mafia, neonazisti e crimine locale.
Lo Humor
Niente soste o distrazioni in quattro stagioni senza respiro… qualche pausa era inevitabile. Nessuno sopravviverebbe, altrimenti. Per fortuna gli autori non hanno dimenticato la necessità di inserire delle parentesi 'comedy' in tanta azione. Che sia 'Dark' o cinico, lo humor non manca e un paio di risate a episodio sono assicurate

Lo stile 'Comic'
Non fraintendiamo, la storia di Banshee non viene da un fumetto (per quanto tra gli X-men ci fosse un personaggio dallo stesso nome e IDW abbia realizzato un albo 'prequel' della serie), ma per il suo carattere fondamentalmente da 'evasione' e una decisa organizzazione del prodotto mirata a raggiungere i propri obiettivi - sia nella scrittura sia nella direzione - estetica e sviluppo potrebbero benissimo avere quel tipo di origini.
Gli extra online
Non sono i primi a offrire al pubblico della rete un compendio delle avventure che si svolgono sullo schermo televisivo. Ma in questo caso non si parla di pochi episodi tra una stagione e l'altra, bensì di un vero e proprio sito online dedicato alla 'Saga' con ben tre annate della webserie Banshee: Origins (anche su Youtube).
L'interazione
Ma l'attenzione verso il web da parte di Banshee non si ferma alle webseries! A lungo, infatti, ogni venerdì il cast dello show si è prestato a interagire con i fan sul profilo twitter ufficiale @bansheetvshow. Ancora attivo, in attesa che riprenda la programmazione, con periodiche "Friday Countdown Pic".
È multiculturale
Stante quanto detto fino a ora, uno dei migliori elementi della produzione Cinemax/HBO è proprio la sua capacità di miscelare insieme culture diverse e farle convivere in una stessa realtà senza farlo apparire come irrealistico. Amish, ucraini, nativi americani, skinheads - più qualche altra etnia di vario tipo - SONO Banshee e vengono trattati alla stessa maniera, con rispetto e senza stereotipi.