Uno spettacolo davvero emozionante, aggettivo forte per Sanremo degli ultimi anni, grazie alla realizzazione di un’idea della direzione artistica che aveva inizialmente lasciato perplessi: offrire la chance agli artisti di riproporre in una nuova veste coreografico-musicale il brano in gara, con risultati in assoluto migliorativi. E ciò che ne è venuto fuori abbiamo la consapevolezza di affermare che resterà nella storia del Festival. A cominciare dall’accompagnamento offerto ad Arigliano dai 3 maggiori jazzisti italiani, Cerri, De Filippi, e Basso: eppure la sua “Colpevole” verrà ingiustamente stroncata dalla corsa nella categoria Classic, ma Bonolis, che prevede ciò, consente fuori dagli schemi una jam session libera di più di 3 minuti oltre l’esecuzione del brano; jazz da brivido per Nicky Nicolai e Di Battista jazz Quartet con un sorprendente Alessandro Preziosi, attore di successo che non sfigura al canto. Commovente l’apporto vocale di Rita Pavone sul debole pezzo di Cutugno; veramente godibile Masini in una versione unplugged della sua “Nel mondo dei sogni” a due voci con Jessica Morlacchi dei Gazosa; ottima Antonella Ruggiero in una riedizione da brivido, voce e chitarra classica, del brano in gara; sorprende anche Alexia con una difficile rilettura voce e fiati di “Da grande” supportata dal gruppo Funk Off; i Matia Bazar trasformano “Grido d’amore” in un blues etnico-gitano, e la cantante gioca a fare Mina stile “Parole parole” con il modello Sergio Muniz nel ruolo che fu di Alberto Lupo; Marcella Bella col fratello Gianni al piano e l’attore Edoardo Costa a mimare “Uomo bastardo” della canzone in gara. Piacciono anche gli altri 3 Campioni eliminati dalla gara: Paolo Meneguzzi col socio Luca Dirisio, vocalmente più dotato del primo; simpatico Dj Francesco con Max Pezzali che sponsorizza “Francesca”; intensa performance vocale di Marina Rei con i fratelli Sinigallia, che però disorienta le giurie con un’altra versione del suo già non facile brano “Fammi entrare”. Tra i rimasti in gara, decisamente più efficace “L’amore che non c’è” di Gigi D’Alessio col gruppo di giovani di Amici di Maria De Filippi; dallo stesso reality supporto vocale anche ad Anna Tatangelo che continua ad interpretare perfettamente un non eccelso pezzo; Francesco Renga anche gioca la carta dell’acustico e resiste al podio della categoria Uomini, in pole position per la vittoria finale.
Restano in gara nella sezione Giovani, con la stimolante opportunità di sfilare, a colpi di televoto, la vittoria assoluta nella finale del Festival ai 12 colleghi Campioni rimasti in gara: Laura Bono, per noi la migliore dal suo girone, voce grintosa e potente, pezzo già sentito ma efficace; Veronica Ventavoli, ovvero la tradizione di Sanremo incarnata ogni anno dalla Pausini di turno, con una canzone ultra scontata-melodica; La differenza con un godibile “Che farò”.
A questo punto le previsioni non sono certo facili: in pole position Campioni c’è Renga, Ruggiero, Nicolai e Cutugno; ma se al televoto arrivassero D’Alessio e Alexia avremmo pronosticato inutilmente. Il tutto complicato dall’ambiguo atteggiamento manifestato dalle giurie nelle sere precedenti: un inspiegabile bilico tra qualità e tradizione.
La gara vera sarà da Lunedì mattina nei negozi di dischi e nelle radio.
Dove potrebbero ancora vincere Paola e Chiara e Franco Califano.
Buona finale…


NOTIZIE
Sanremo, non solo canzonette
Terminata la 4°serata del Sanremo 2005: il Festival-game, così lo abbiamo ribattezzato, ha offerto una vera e propria semifinale che ha reso più interessante rispetto alle precedenti edizioni il giorno antecedente la serata di sabato.

12.04.2007 - Autore: Paolo Di Caprio