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Robbie: il "politically uncorrect" della musica

Da Stoke on Trent a Hollywood: ritratto della pop star più pagata e strafottente degli ultimi anni che ha saputo scalare con una musica accattivante e i modi da "cattivo ragazzo" le hit parade mondiali.

Robbie Williams

19.05.2009 - Autore: Claudia Panichi
Robbie Williams sembra quasi avere una faccia dangelo, oggi, un viso sereno e rassicurante. A guardarlo bene, però, ha ancora dipinto il forte senso umoristico surreale, la stravaganza fatta di parolacce e sberleffi - eccessi che rimangono indelebili nel suo celebre sguardo provocatorio e a volte strafottente. Unico nel suo genere, ultimamente si è deciso a ridimensionare gli smisurati stravizi e a controllare la proverbiale smodatezza.   In effetti è proprio grazie a questo singolare atteggiamento che lex ragazzo dei Take That è riuscito a sopravvivere nella mischia dellindustria discografica e a imporsi non solo come cantante, ma anche come re indiscusso di stile e trend, diventando unicona internazionale paragonabile quasi al fenomeno Ciccone, alias Madonna, regina incontestabile da quasi un ventennio della scena musicale e mediatica.   Per avere solo 28 anni, Williams ha vissuto parecchio. Il grande successo con i Take That, la separazione accompagnata da pubblica acredine, la discesa nellalcolismo e nella tossicodipendenza; 25 pinte di Guinness in una sola serata, montagne di cocaina consumate ovunque. In seguito il drastico corso di riabilitazione, sotto la guida di esperti medici. Oggi non solo non tocca né lalcol né droga, ma non permette ad alcuno della sua ottima band di farlo, pena il licenziamento. Per mesi non ha voluto rivedere il padre, suo compagno di sbronze, per paura che scattasse di nuovo il richiamo della giungla alcolica.   Nel mondo dello spettacolo Robbie Williams è unico. Nessun altro riesce quanto lui a parlare, anche scherzando, dei propri guai personali, senza apparire noioso. E un ex netturbino di Stoke on Trent, grigia cittadina del nord inglese, un uomo in cui si possono leggere, sia nell\'attegiamento che nei testi e melodie delle canzoni che scrive, attitudini da grande amateur mischiate a caldo charm e una dolcezza a volte quasi infantile.   Questa commistione di generi è il motivo per cui Robbie piace a donne e nonne, a gay e al pubblico maschile in genere, critici musicali compresi. La sua bravura non è solo nelloriginalità delle performance e qualità vocali: cè qualcosa di più che lo rende un abile intrattenitore, quasi un comico da avanspettacolo, abituato a prendersi in giro e a sfidare se stesso continuamente.   Possiede tutti i requisiti del perfetto entertainer contemporaneo. Ecco quel qualcosa in più che, unito a una ricca dose di simpatia e energia, oltre al fascino dannato, fa andare in visibilio il pubblico ai suoi show. Robbie Williams è abituato a sfidare i dettami del politically corrett come non oserebbe nessuno. Eccolo, alla vigilia del contratto discografico più ricco della storia (120 milioni di euro), con lalbum \"Escapology\", pronto alla conquista dellAmerica, lunico mercato ancora a lui indifferente. LEmi investirà migliaia di dollari perchè la star possa far breccia negli States. E la scommessa americana potrebbe essere vinta o persa, a seconda delle dosi di autoironia e oscenità che esibirà sui palchi a stelle e strisce.
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