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Reality della discordia

Siamo entrati nel cuore dell'evento reality: a più di trenta giorni dall'avvio di reclusioni e soggiorni forzati all'interno di case e isole affascinanti ma inospitali, esplode lo stress -sottoforma di ira e scazzottate- di naufraghi e reclusi coatti. E gli ascolti salgono alle stelle.

Antonella Elia

12.04.2007 - Autore: Seralisa Carbone
Quando abbiamo letto sullo schermo “versione integrale”, ci è venuto subito il sospetto: qui scatta la rissa.   E già, lo spettatore televisivo non è più un ingenuo e non si concede stupore, conosce bene lo strumento che gestisce col telecomando, e sapeva che l’avviso di una versione integrale sarebbe stato il preludio di una situazione complessa che avrebbe poi giudicato. E così è stato, perché oggi ci ritroviamo, in casa di amici come al pub, a prendere le parti -ora di Aida Yespica, ora di Antonella Elia- circa la zuffa a suon di spintoni e tirate di capelli che tra le due soubrette è scoppiata a Samanà, meglio conosciuta come “L’isola dei Famosi”.   Che soddisfazione per il catodico voyeurismo: inutile dire che, in quel della messa in onda del litigio, il picco degli ascolti ha raggiunto il massimo. Del resto, due donne che se le suonano fanno sempre più scalpore di un paio di maschietti in ebollizione, immemorabile dejà-vu nella storia dell’umana miseria. Neanche al GF c’è da lamentarsi: Rosi, mogliettina di Alfio tutta grinta e “Calabrifornia”, non ha mancato di rinfacciare ai coinquilini l’ennesima nomination subita, alzando la voce e discutendo animatamente, quasi con tutti. Anche tra Tony e il resto del gruppo è forte rottura ma, si sa, il pubblico non premia mai il “tutti contro uno” (Walter Nudo docet).   Niente male anche per la squadra blu del semi-reality “Volere o Volare” della De Filippi, in cui la PR Katia e il prestante imprenditore Francesco sono ai ferri corti, litigando sia all’interno della casetta di Cinecittà che negli studi di “Uomini e Donne”, assecondando dolorosamente un trend della discordia che, al solito, aumenta lo share e invoglia gli autori a propinare situazioni sempre più “a rischio zuffa”. Ancora all’interno della scuderia De Filippi, i ragazzi di “Amici” non ci risparmiano litigi, pettegolezzi, rivendicazioni e lacrime, a confermare il sospetto che anche le generazioni più recenti perdano, in video, ogni tipo di contegno.   Ma la domanda è: i reality-show sono davvero la cartina tornasole dei nostri tempi inquieti, o le condizioni di reclusione forzata non possono prescindere dal rivelare vizi e virtù dell’individuo? E’ quasi impossibile rispondere a una domanda di tale “marzulliana” pretesa, ma forse, come al solito, la risposta va rintracciata nello share, ancora nello share, sempre amaramente nello share.
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