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Rannisi story, dal GF a Sinatra

Mentre "la casa" si riapre all'occhio indiscreto del "Grande Fratello 7", l'ex inquilino Rosario Rannisi fa la sua scalata al mondo dello spettacolo.

Rosario Rannisi

12.04.2007 - Autore: Seralisa Carbone
A sconfessare l’ipotesi che i reality, edizione dopo edizione, portino sempre meno lavoro ai partecipanti  (per l’ esubero di materiale umano più o meno competente da inserire e reintegrare) è la singolare esperienza di Rosario Rannisi, noto al pubblico per aver primeggiato in extremis su Clemente Pernarella vincendo l’ultima edizione de La Fattoria.

Se la casa del Gf premia l’inquilino più “personaggio” di tutti, in un reality show come quello condotto dalla D’Urso -in cui concorrono, cioè, vip di fama consolidata- il vincitore risulta essere, invece, chi prende meno sul serio la propria popolarità: fu così che, l’anno scorso, il giovane siciliano eliminato dalla “casa” di Cinecittà fece la sua fortuna in Marocco, trapiantato da uno show all’altro in meno di un mese per quella che, nel suo caso, può essere definita la prima sperimentazione di reality-innesto.

Nonostante la vittoria marocchina decretata a furor di popolo, ben pochi avrebbero osato scommettere sulla sopravvivenza del fenomeno Rannisi all’interno dell’ecosistema mediatico, ma, poiché in via teorica la gavetta non si nega a nessuno, la sua persistenza ci fu garantita da una rubrica di posta –ad oggi ancora miracolosamente attiva- ospitata da un noto settimanale gossip e offerta a Rosario, neo-vip del momento.

Tuttavia, l’occupazione epistolare non poteva definirsi risolutiva a fronte delle energie spese in video per le duplici reality-fatiche e la svolta, del resto, doveva arrivare prima che fosse troppo tardi: si sa, il vip ha una sua data di scadenza in questi tempi di decadimento della “lunga conservazione”.

La svolta auspicata arriva finalmente sul finire del 2006 e l’iscrizione alla scuola di recitazione di Gerardo Amato, fratello di Michele Placido, buon pro ha fatto al ventiseienne siciliano, oggi fresco di esordio come attore nel recital Little Italy Party, in cui si è destreggiato cantando, ballando e recitando proprio al fianco dell’Amato amico che, per chiara conseguenza ed essendone a sua volta regista e interprete - affidando all’ex inquilino il ruolo di protagonista nei panni di un giovane Frank Sinatra ha garantito allo spettacolo un’efficace, quanto prevedibile, eco mediatica.

Tutto sta a capire, a questo punto, la resistenza di Rosario nel regime teatrale: meno remunerativo della tv, più intransigente sulla preparazione, poco esposto al business del gossip. Per il momento, la sfida è ancora aperta. E se c’è da mettere la mano sul fuoco che la seduzione del piccolo schermo non tardi ad arrivare, possiamo altrettanto scommettere che passerà del tempo prima che Rosario Rannisi molli l’osso e cali per lui il sipario della visibilità.

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