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Quando i papà sono senzatetto

Beppe Fiorello genitore separato nella miniserie Sarò sempre tuo padre in onda su Rai Uno martedì 29 e mercoledì 30 novembre in prima serata.

Beppe Fiorello - Sarò sempre tuo padre

25.11.2011 - Autore: Arianna Curcio
Lo avevamo lasciato come Nino, pescatore che si improvvisa guida turistica alla spasmodica ricerca del guadagno in Terraferma di Crialese, premio speciale della giuria all’ultimo Festival di Venezia. Ora torna su Rai Uno nel ruolo di Antonio in Sarò sempre tuo padre, miniserie in due puntate firmata da Lodovico Gasparini, in onda martedì 29 e mercoledì 30 novembre in prima serata, tratta da un fatto di cronaca realmente accaduto. Beppe Fiorello non è nuovo alle tematiche sociali e in questo caso si cala nella difficile condizione di un padre separato, fenomeno in costante aumento che vede i genitori che abbadonano il tetto coniugale costretti ad affrontare un crescente rischio di impoverimento. L’attore siciliano, al suo terzo lavoro con il regista, dopo La guerra è finita e La leggenda del bandito e del campione, questa volta però ha voluto collaborare anche alla sceneggiatura della miniserie prodotta da Solaris: “volevo far mie le battute anche nei movimenti e nelle espressioni”, ha affermato in conferenza stampa.


D'altro canto il suo ruolo nella fiction è particolarmente complesso: Fiorello interpreta Antonio a cui la moglie Diana (Ana Caterina Morariu), non più innamorata, chiede il divorzio aprendo il difficile capitolo di una separazione che coinvolge anche un bimbo di otto anni, loro figlio Andrea, di cui decidere l'affidamento. Le cose peggiorano quando l'uomo perde il lavoro, ma deve far fronte al mantenimento del figlio, alle spese del mutuo e di un alloggio dove trasferirsi. Il passo verso la povertà è breve: diventa un senzatetto. Sarà il desiderio di rimanere vicino a suo figlio a spingerlo ad affronatre una lunga battaglia per affermare i propri diritti ad essere genitore. Al suo fianco Rodolfo Laganà, Pietro De Silva e Angelo Orlando nelle vesti di altri padri nella sua condizione, con cui il protagonista riuscirà a creare la “Casa del Papà”, luogo in cui i genitori possono continuare a passare del tempo con i propri bambini in maniera dignitosa.

“Mentre giravo la storia di una coppia in crisi, io mi sposavo. Un padre separato nella finzione e un uomo fortunato nella realtà; mi chiedevo cosa avrei fatto nella stessa condizione di Antonio - ha commentato Fiorello- A me interessa trattare un tema, non mandare un messaggio. Non bisogna prendere le parti di nessuno. Penso che il dolore per la fine di una matrimonio sia paragonabile a quello per la perdita di una persona cara”.

Sarò sempre tuo padre riesce a commuovere toccando il delicato tema della separazione dal coniuge e dai figli, come ha fatto notare la Morariu forte sostenitrice del suo personaggio: “Oltre al senso di colpa per un figlio, c’è il dolore di una donna che non viene capita e che si sente trasparente”.

Nonostante l'impostazione drammatica di base, però, la a miniserie non mancherà di tratti comici anche grazie alle doti di Laganà che alla domanda: “Cosa avrebbe fatto al posto del suo personaggio?” ha risposto: “Io ho scavalcato il problema e non mi sono sposato per niente”. 

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