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Povero Sanremo, abbasso le critiche!

C'è ancora chi difende il mitico Festival

Sanremo

27.02.2001 - Autore: Valentina Bisti
La par condicio, soprattutto durante il festival di Sanremo è dobbligo. Soprattutto perché, inevitabilmente, le scuole di pensiero sono due: chi non vede Sanremo perché trova per forza qualcosaltro da fare e chi lo vede, sempre, per tradizione o, diciamolo, per la cultura della chiacchiera popolare. E non è detto che gli appassionati non lo critichino. Daltronde siamo qui per questo. E per accontentare tutti, ma proprio tutti, tra giovani e meno giovani, Beretta & co. questanno hanno scelto una presentatrice stagionata ma in grado di far appassionare i vecchi telespettatori Rai e i giovani amanti di tutta la televisione che sanno dare una chance anche a chi non ne ha bisogno. Non è la scelta di chi ha paura di sbagliare o di chi non ha il coraggio di provare nuovi volti. E semplicemente una scelta come le altre. Vi ricordate il festival presentato dai quattro figli darte (Rosita Celentano, Denny Qeen, Gianmarco Tognazzi e...chi era la quarta?), tra papere, cadute vere e di stile...Quello cosa è stato, un modo per rischiare? Si, forse, ma il festival era ovvio che sarebbe stato comunque seguito, e, forse più di tante altre edizioni, criticato. Lo ripeto, è questo che fa la popolarità di un evento. E se levento è oramai testato, amato e comunque sia seguito, va bene anche così. Nessuno ci perderà la faccia, almeno non in modo definitivo. E, per rispondere a chi parla di un festival ormai appassito e vecchio, rispondo che questanno, più che mai, i campioni in gara sono soprattutto giovani: Elisa, i Bluvertigo, i sottotono. E a chi ancora si accanisce sul fatto che alcune canzoni vengano censurate, io rispondo: Che cè di male? Siamo in prima serata, su Raiuno, la trasmissione verrà seguita da oltre 10 milioni di telespettatori\". E dobbligo evitare le parolacce? Anche Ceccherini si è trattenuto, e senza fare troppo chiasso. Posso essere daccordo con le polemiche che hanno accompagnato e accompagnano tuttora il cantante Eminem. Non per la sua discussa esibizione al festival, ma per come è stato trattato da mamma Carrà. Ha bisogno di affetto, domani arriva, siamo tutti più buoni, canto un rap con Mike Bongiorno.... Insomma, lasciamolo perdere. Tanto non ci saranno sorprese. Arriverà sul palco, canterà la sua canzone senza dire nulla, senza farsi intervistare e, soprattutto, senza rivolgere la parola alla povera Raffa. Lei si che ci rimarrà male. Insomma, cari telespettatori, godiamoci il festival per quello che ognuno di noi vuole che sia. Una trasmissione vecchia di 51 anni ma che da 51 anni ha sempre qualcosa di nuovo da dire o, per lo meno, da cantare. Uno spettacolo che fa ogni anno moda. Se due anni fa cera il perizoma della Oxa, magari questanno ci sarà la gonna con i \"frappalappi\" di Syria. E soprattutto un festival che manda a riposo tante trasmissioni, dal mitico Ottavo nano al sempreverde Maurizio Costanzo Show. E, per ultimo, un momento che dà la possibilità a noi giornalisti, di sfogare i nostri istinti repressi, buoni o cattivi che siano.  
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