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Poliziotti che mangiano spaghetti

Negli anni '70 hanno invaso gli schermi europei, conquistato un mercato ancora "puro" e, soprattutto, hanno sfoderato tutto il loro avvincente eroismo. Come dimenticare Jonathan Baker e Francis Poncherello i due poliziotti on the road di "Chips"?

Rocca

19.05.2009 - Autore: Sabrina Ramacci
Negli anni \'70 hanno invaso gli schermi europei, conquistato un mercato ancora \"puro\" e, soprattutto, hanno sfoderato tutto il loro avvincente eroismo. Come dimenticare Jonathan Baker e Francis Poncherello i due poliziotti on the road di \"Chips\"? Oppure \"Starsky e Hutch\", o meglio ancora il \"Tenente Colombo\" o il \"Tenente Kojak\". La riflessione è semplice, se non ci fossero stati loro ci sarebbero stati gli eroi made in Italy? Realizzare un prodotto che equilibrasse fiction e realtà è stato il presupposto essenziale per iniziare a produrre fiction poliziesche in Italia. Dunque, partire da fatti di cronaca e raccontarli attraverso personaggi reali che hanno molto poco di romanzesco, vivono in città sempre più difficili da vivere e lottano per il bene comune attraversando tutti i dolori e le gioie, in poche parole tutte le comuni controversie del vivere quotidiano. La sfida di Mediatrade e Taodue nel caso di \"Distretto di Polizia\" è stata vincente e lo stesso si può dire per le produzioni Rai di \"La Squadra\", \"Il Maresciallo Rocca\" e \"Il Commissario Montalbano\"(sono iniziate le riprese della nuova serie), tutte fiction che senza troppa difficoltà hanno conquistato il prime time di Rai e Mediaset. In effetti il caso Montalbano è atipico nel panorama seriale delle fiction, oltre ad essere di fronte ad un vero e proprio film tv interpretato da un bravissimo Luca Zingaretti, la densità del racconto è superiore. Montalbano esiste grazie ad Andrea Camilleri e forse un po\' di differenza si vede e non solo per quei paesaggi siciliani che tolgono il respiro. Il fascino delle highway americane o delle sparatorie tra i fumi delle periferie metropolitane, lo stereotipo di una mug con il caffè bollente o dell\'hamburger consumato dentro una macchina di servizio non sono immagini semplici da sostituire nell\'immaginario collettivo, eppure, il sano piatto di spaghetti anche questa volta ha avuto la meglio sulle ciambelle. Sono format originali quelli prodotti in Italia ed è proprio questa onestà di fondo che ha conquistato il pubblico: le location nostrane (Roma o Napoli), le abitudini quotidiane o semplicemente una certa familiarità con i volti degli attori. A proposito: è confermata la notizia che informa di una sostituzione nel cast di \"Distretto di Polizia\", Claudia Pandolfi - reduce da \"Il sequestro Soffiantini\" - prende il posto di Isabella Ferrari. Ma nel frattempo cosa è accaduto negli States? Se il tenente Colombo resta comunque lo \"sbirro televisivo per eccellenza\" a detta dell\'autorevole \"Times\", altri telefilm americani hanno rivoluzionato la fiction poliziesca negli anni \'90. Da un lato \"NYPD Blue\" con storie torbide, linguaggio da infimo sobborgo, riprese in continuo movimento e montaggio serrato, dall\'altro \"X-Files\" di Chris Carter più legata ai fenomeni del paranormale e alla fantascienza. Insomma come sempre gli americani sono un passo più avanti e mentre in Europa si sperimentano e si ribaltano i loro vecchi format, loro guardano già alla prossima invasione.    
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