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Planet of the apes

Tim Burton, riprendendo "Il pianeta delle scimmie" diretto da Schaffner nel 1968, ci proietta in un mondo visionario e spettacolare.

Il Pianeta delle scimmie

12.04.2007 - Autore: Simone Godano
Il pianeta delle scimmie Cast: MarkWahlberg, Tim Roth, Helena Bohnam Carter, Michael Clarke Duncan e Estella Warren. Origine: USA 2001 Durata: 120' Regia: Tim Burton.   Tanto tempo fa in una galassia lontana George Lucas inventò la saga di Star Wars oggi Tim Burton apre il suo film con un omaggio al padre di Guerre Stellari, inquadrando un cielo spaziale pieno di stelle, proprio come la prima inquadratura del film di Lucas.   Tim Burton, riprendendo "Il pianeta delle scimmie" diretto da Schaffner nel 1968, ci proietta in un mondo visionario e spettacolare lontano comunque dalla galassia di Lucas. Il film, più che un remake del primo è "una reinvenzione del mito." dice Burton " Non mi interessava fare un sequel, ma mi piaceva l'idea di rivisitare quel mondo, che per me ha creato un mito, una favola che mi ha sempre accompagnato fin dall'infanzia. Il film originario ha una vita propria, io spero di averne preso la parte migliore e di aver poi ho popolato quel mondo dei miei personaggi."   Leo, un astronauta degli Stati Uniti d'America, compie un atterraggio di emergenza su un pianeta strano, affascinante, ma sicuramente diverso dal suo. Immerso in una foresta, Leo viene travolto da degli esseri umani che scappano dalle scimmie, i potenti, i più forti, i padroni del pianeta, comandati dal brutale Thade, che ha come obbiettivo quello di perseguitare e eliminare la stirpe umana. Catturati e ridotti a schiavi, Leo e un gruppo di uomini riescono a fuggire grazie ad Ari, la figlia del senatore, una scimmia dai buoni sentimenti che li guiderà per la foresta. Sarà scontro, sarà resistenza, sarà battaglia, sarà morte gli uomini si riuniranno, si coalizzeranno e sfideranno le potenti scimmie, utilizzando l'intelligenza del suo capo.   Uomini contro scimmie, bene contro male, intelligenza contro potenza, questo racconta "Il pianeta delle scimmie", ma non Tim Burton che relega la storia a un livello secondario e ci immerge in un mondo fatto di immagini. Siamo in una realtà irreale, in un futuro primordiale dove tutto appare sconvolto e ribaltato. Niente segue un percorso logico, neanche un finale con colpo di scena che non è di facile percezione. Burton stravolge tutto e lo fa con grande maestria. Supportato da trucchi, effetti speciali, maestose scenografie e una colonna sonora (musica e suoni) fantastica, il regista statunitense crea un mondo mai visto prima, che ha un impatto visivo che sconvolge lo spettatore che però rimane un po' deluso dall'evolversi del film. Burton abbandona i suoi personaggi nella parte centrale del film, li fa vagare per un mondo fantastico, li proietta troppo facilmente verso il finale, verso lo scontro conclusivo dove gli uomini sembra non abbiano nessuna possibilità di uscire vincitori. Burton si preoccupa delle immagini, della spettacolarità della messa in scena, di colpire più che il cuore l'immaginario degli spettatori. E in questo ci riesce in pieno. Quindi andate al cinema e non sperate nel capolavoro epico, che vi prende, vi cattura e vi coinvolge dalla prima all'ultima scena.. godete delle immagini, del suono e delirio visionario di un "piccolo" genio.