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Piccole vallette crescono
Il "Pippoppio dei popoli" ancora una volta non lascia il segno. Ma annoia. Al contrario le vallette-nuova versione colpiscono: la vera novità del Festival.

12.04.2007 - Autore: Francesca Camerino
04.03.03
Il “Pippoppio dei popoli” ancora una volta non lascia il segno. Ma annoia. Al contrario le vallette-nuova versione colpiscono: la vera novità del Festival. Tra numerosi cambi d’abito apparsi decisamente non pomposi ballano, cantano, duettano con gli artisti, si conquistano uno spazio che Pippo è sempre sul punto di negar loro.
Sono sciolte , non impacciate, discorrono con i cantanti, si rivolgono al pubblico. E’ un era nuova per le vallette di Baudo? Sembrerebbe di sì. Anche perché non parliamo di semplici vallette ma di artiste che se la cavano in parecchi campi.
Pippo e le due ragazze si animano sullo sfondo di una scenografia di Gaetano Castelli forse un po’ troppo sobria mancante della storica scalinata che almeno trasmetteva un po’ di suspence e dei mitici fiori che davano colore al tutto.
Le esibizioni sono diciotto, i primi dieci campioni ed otto giovani. I brani si susseguono senza lasciare traccia ad eccezione di una magistrale esibizione di Sergio Cammariere che esegue il brano “Tutto quello che è un uomo” e l’esibizione degli Eiffel 65, ormai star internazionali, che cantano “Quelli che non hanno età”.
Nella calma piatta delle esibizioni musicali dei cantanti in gara, c’è l’incontenibile Luciana Litizzetto che si occupa degli intermezzi comici della serata e subito esordisce così: “E’ passata un’ora e abbiamo le palle dilaniate..mi sono già stufata. Pippo vuoi sempre rinnovare ..allora togliti dalle palle”. E’ irresistibile nella serie di battute che vomita una dietro l’altra senza prendere fiato e senza lasciare respiro. Il top viene raggiunto con il bacio finale tra Pippo e la mezza-Pippa-Litizzetto come lei stessa si definisce.
Anche nella parte finale della maratona inaugurale del Festival ci pensa di nuovo Luciana Littizzetto, con un esilarante monologo ispirato all’ 8 marzo e alla Festa della donna che diverte parecchio.
Secondo tradizione, spetta all’ospite straniero nobilitare il contenuto musicale del Festival. Questa volta il compito e’ toccato a Peter Gabriel, un’icona della musica contemporanea, che affascina con il suo numero di grande effetto. Ma la star è solita a queste performance.
Basti pensare quando vent’anni fa si appese ad una fune truccato per cantare “Shock the monkey”.