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Passione Precaria

I sogni e le incognite che avvolgono il mestiere di attore. Viste attraverso gli occhi di chi ce l'ha fatta e di chi spera, nonostante le difficoltà, di vincere la sfida.

Alessandro Preziosi

12.04.2007 - Autore: Rossana Cacace
Vengono definiti soggetti atipici. Sono i giovani che si affacciano al mondo del lavoro, di età compresa tra i 18 e i 34 anni: studiano, cercano una occupazione, svolgono lavori intermittenti, spesso vivono ancora in famiglia. A spingere alcuni di loro c’è una grande passione, che alimenta un sogno altrettanto grande: diventare attore. Sono giovani cresciuti in una società costruita sui mutui agevolati e le garanzie di un lavoro dipendente, che oggi al contrario si trovano alle prese con un mondo che non dà garanzie di permanenza, con un mercato dove la prima regola si chiama 'flessibilità', termine abusato, che ne nasconde un altro, ovvero  precarietà. Soprattutto a questi ragazzi è dedicato il nuovo programma di Rai Educational, Passione Precaria, che debutta giovedì 20 ottobre alle 00.40, su Raitre.  

In  un orario che gli autori cercano di far passare per giovanile (per fortuna esiste il videoregistratore), la trasmissione, attraverso le voci di professionisti affermati e di giovani aspiranti attori, indaga tra le pieghe di un mestiere antico, quello dell’attore,  per cui la passione  gioca un ruolo determinante. Passione intesa come euforia amorosa e, allo stesso tempo, come patimento. Cosa spinge un giovane a studiare per diventare attore? Il narcisismo? La convinzione che si tratti di un mestiere facile? Un senso di vuoto da coprire? E, al giorno d’oggi, in cui la celebrità arriva e sfugge all’improvviso, hanno senso le scuole e le accademie? Queste sono le domande da cui parte l’inchiesta di Passione Precaria, che oltre a coinvolgere giovani allievi delle scuole (come l’Accademia nazionale d’arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma, la scuola Paolo Grassi di Milano, la Scuola dello Stabile di Genova ecc), chiama in causa affermati professionisti dello spettacolo, psicologi, sociologi, esperti di comunicazione.

Tra i tanti, Mariangela Melato, Gabriele Lavia, Luca Ronconi, Ferzan Ozptek, Giovanni Minoli (direttore di Rai Educational), Cristina Comencini, Gabriele Salvatores, Pierfrancesco Favino, Valentina Cervi, Iaia Forte, Alessandro Gassman, Maria Rita Parsi, Umberto Galimberti. Dopo aver definito l’identità dei giovani aspiranti attori, aver parlato di provini, esami, formazione, teatro, cinema e televisione, il programma proporrà la preparazione di due spettacoli. Il primo è Datemi tre caravelle, la commedia musicale di Alessandro Preziosi, uno dei protagonisti di Passione Precaria, attualmente in scena in giro per l’Italia. Il secondo è l’opera lirica Federico II: l’ultima danza di Antonio Maiello, in cartellone per la prossima stagione. A scandire i capitoli di questa inchiesta, le musiche originali di Alberto ‘Polo’ Cretara, hip hopper di origine napoletana che ha realizzato con un gruppo di artisti brevi video che rappresentano temi e interrogativi dei giovani precari. E presto, promettono gli autori, in nome dell'interattività sarà attivato anche un indirizzo di posta elettronica.

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