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Parlando con Samuele Bersani - Seconda Parte

"Sul palco mi diverto a raccontare di me, a volte trascendo, ci vogliono mille lire per farmi cominciare e un miliardo (o un milione, ma di euro) per farmi smettere. Mi prende la mano perché mi diverto."

Samuele Bersani

19.05.2009 - Autore: Vanessa Bozzi
Chi invece ha tanto da dirgli sono i fan che gli scrivono decine di e-mail al giorno, dal suo sito ufficiale www.samuelebersani.it, quelli che non si perdono un suo concerto, uno spettacolo di cabaret e musica. Sul palco mi diverto a raccontare di me, a volte trascendo, ci vogliono mille lire per farmi cominciare e un miliardo (o un milione, ma di euro) per farmi smettere. Mi prende la mano perché mi diverto. Come si diverte il pubblico, fatto in prevalenza di suoi coetanei. Perché guai a chiamarlo cantautore delle ragazzine. Non sono un bambolotto pop, anche se allinizio mi facevano aprire i concerti dei Take That, cosa di cui mi vergogno ma allo stesso tempo ci tengo a dirlo io prima che si scopra.   Oggi Samuele, dopo 10 anni di musica e 4 album è un artista maturo, che non riesce a stare dentro unetichetta (sono un cantante saponetta) ma che si sente bene nei suoi panni e si ricorda il nome della morosa con cui sta da tre anni, lì a giocare con il figlio di lei, di 8 anni che mi fa delle domande sfiziose che a volte finiscono nelle mie canzoni. Un giovane che ama scrivere per le colleghe donne (vd Crazy Boy per Fiorella Mannoia) ma che quando riceve una telefonata da Mina per un progetto insieme quasi top secret si fuma 8 sigarette in 8 minuti. Un musicista che attinge dal mondo colorato e diretto dei bambini e quello più complicato delle donne, perchè è laltra parte del mondo e mi interessa più della mia, ho sempre scritto per le donne, per conquistarle o a volte per perderle.   Una cosa che non sembra aver perso però è la passione per il cinema a cui non è approdato per caso. E per fortuna di Valerio Mastandrea. mi piace rivendicare in parte il successo di Valerio in Tutti giù per terra. La parte fu offerta a me ma rifiutai e scelsero lui. Per fortuna perché lui sa recitare e io no. Anche se mi piace da morire andare al cinema. Sono capace di vedere 8-9 film a settimana. Un film da non perdere? \'LImbalsamatore\' o, udite udite! \'Un corpo da reato\', una delle più belle commedie.   Dal cinema di nuovo alla musica sua e altrui. Che non ascolta mai nei mesi di lavoro anche se, quando non lavora, spazia a 360 gradi, da Elvis Costello a Craig Armstong, sino a Jeff Buckley e lultimo Bruce Springsteen. E gli Italiani? La parte letteraria di Daniele Silvestri, Carmen Consoli, Cristina Donà, Tiromancino, Elisa, Vinicio Capossela e la sperimentazione degli Afterhours,. Tutti giovani. E i mostri sacri? Hanno stimolato la mia crescita anche se forse hanno fatto troppi live e troppe compilation nellarco di poco tempo e qualcuno si è impigrito col tempo. Una canzone che adoro è Povera Patria di Franco Battiato, più contemporanea oggi di quando lha scritta dopo gli attentati a Falcone e Borsellino. E pensare che Bersani di Bersani ascolta Giudizi Universali, Replay, Baracarolo Albanese e Il Mostro. Un successo! mai sentita in radio, se non quella volta che ho chiamato io dicendo di essere Luca di Pesaro. E invece era Samuele. Un ragazzo oltre le note. Un uomo sopra le righe. Di un pentagramma.      
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