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Orgoglio e Pregiudizio

Campione di incassi negli Usa, annunciato da 2 Golden Globe ed da 8 nomination al London Film Critics, ecco che tra i film più attesi nelle sale italiane troviamo l'ennesima reinterpretazione di un romanzo di Jane Austen

Orgoglio e Pregiudizio

12.04.2007 - Autore: M.S.
GB, 2005
Di Joe Wright,
con Keira Knightley, Matthew MacFadyen, Donald Sutherland


Campione di incassi negli Usa, annunciato da 2 Golden Globe ed 8 nomination dal London Film Critics, ecco che tra i film più attesi nelle sale italiane troviamo l’ennesima reinterpretazione di un romanzo di Jane Austen (come già Emma, Persuasione, Mansfield Park e L’abbazia di Northanger).

E “Orgoglio e pregiudizio” più di tutti, da un mondo lontano (l’Inghilterra di fine ‘700) e cristallizzato nei suoi valori borghesi, continua a fornire spunti per raccontare la complessità e la bizzarria dei sentimenti umani.

Se l’ultima versione cinematografica risale al 1940, con un indimenticabile  Laurence Olivier (regia di Robert Z. Leonard) , seguono innumerevoli produzioni televisive e rivisitazioni come Ragione e Sentimento di Ang Lee (1995), e la versione bollywoodiana Matrimoni e pregiudizi di Gurinder Chadha (2004).

Una voce femminile sorprendente, una narrazione serrata ma misurata nei toni a scalfire finemente clichè e perbenismi, con ironia acuta e dolce al tempo stesso: così Jane Austen continua ad appassionare e divertire, tra balli di società, affascinanti milizie in divisa, tra cambi d’abito e cambi d’epoca,  con la classica storia di amore ed equivoci tra due persone che pensano di odiarsi e scopriranno invece di amarsi appassionatamente, a dispetto di regole e convenzioni sociali.

Che certo non mancano alla fine del 1700 , nell’Hartfordshire, campagna inglese. La Famiglia Bennet è disposta ad interpretarle nel più servizievole e rigido dei modi: con ben 5 figlie femmine, impera un matriarcato dai toni isterici e civettuoli. Il Sig Bennet resta ad osservare con ironico distacco l’educazione impartita alle fanciulle dalla madre, basata su un unico fondamentale obiettivo: trovare assolutamente un marito, il miglior partito possibile. Solo trovare un uomo può dare un senso alla donna. Le tre sorelle minori seguono i precetti alla lettera, mentre la bellissima e dolce Jane e soprattutto la secondogenita  Elizabeth, vivace e brillante, sentono di voler misurare il mondo con qualche strumento in più. L’arrivo come nuovo vicino del giovane scapolo londinese Charles Bingley (Simon Woods), con la sua cerchia d’amici, tra cui il misterioso e snob Sig. Darcy (Matthew MacFadyen), sembra miracolosamente porre fine alla penuria di pretendenti per le sorelle Bennett.

Se tutto si dispiega all’inizio in uno schema prevedibile, con corteggiamenti di rito e matrimoni di convenienza, gli avvenimenti della vita sconvolgeranno presto pregiudizi, convinzioni e,  ovviamente, l’orgoglio, per insegnare a cercare e difendere quello che nella vita è davvero importante. Il confronto con il romanzo si risolve nella scelta di una immersione il più possibile fedele nei caratteri e negli umori dell’epoca, dalla trasposizione in più punti del testo letterario, all’attenta ricostruzione di scene e costumi, fino alla scelta registica di uno stile visivo coinvolgente, con molti primi piani, dettagli e movimenti veloci di macchina a sottolineare le relazioni, ad imprimere vivacità e freschezza al quadro di piccola nobiltà inglese di provincia.

E  se emozioni e percorsi dei personaggi costituiscono l’essenza della storia,  prezioso è il cast di supporto, con Donald Sutherland e Judi Dench tra gli altri, mentre il ruolo dei protagonisti è affidato a Matthew MacFadyen e all’astro nascente Keira Knightley, già nota al grande pubblico per le sue performance in “Sognando Beckham”, e in “La maledizione della prima luna”, accanto a Johnny Depp e Orlando Bloom, di cui sta ora preparando il seguito mentre già è in uscita nelle sale con il thriller Domino.