La manifestazione propone un
impressionante varietà di films e temi: la mondializzazione (Aus der Zeit -Fuori dal tempo- di Harald Friedl), gli
orrori della guerra (Aki Ra’s Boys di
Lynn Lee e James Leong), il dramma ecologico
del Niger (Un Fleuve Humain di
Sylvain L’Espérance),
l’handicap ( Rendez-vous di Marcin
Janos Krawczyk), l’emarginazione (Stella
di Vanina Vignal).
Un viaggio per
immagini in compagnia di autori lontani per lingua, posizione geografica e
cultura, ma legati
dall’ostinata e meticolosa preoccupazione di raccontare
una storia (un ambiente, un luogo, una persona) del proprio paese, della
propria regione.
Una corrispondenza autore –
luogo, poche
le eccezioni, caratterizzata dal frequente ricorso
all’autoproduzione, come per Un racconto
cominciato di Felice D’Agostino e Arturo Lavorato, narrazione a un tempo realistica e
poetica del quotidiano di Nicotera Marina, piccolissimo paesino della
costa calabrese.
Il festival, dunque, è deciso a
sostenere le strutture produttive più fragili e a promuovere i films documentari che non hanno timore di sfidare
le rigide linee editoriali imposte dai broadcasters, <ho rifiutato molte
pellicole in cui niente eccedeva, concepite ovviamente per rientrare in un
preciso format televisivo>, dichiara la direttrice artistica Marie-Pierre Duhamel-Muller.
Tuttavia, vista la lontananza delle posizioni e degli
obiettivi tra le televisioni del digitale satellitare e i produttoriautori,
non può mancare un’apertura responsabile, e con lo splendido ABC Colombia
di Enrica Colusso, le Cinèma du réel sembra quasi voler indicare modi e forme
su come poter conciliare creatività, intelligenza critica e mercato.
La retrospettiva dedicata al cinema tedesco
dagli anni ’60 ai nostri giorni, contribuisce ad alimentare il confronto, con l’ampio spazio dedicato
all’opera dei cineasti Alexander Kluge, Peter Nestle e Romuald Karmakar,
dalla poetica filmica radicale e in conflitto più o meno latente con le
istituzioni della produzione e distribuzione del cinema inteso come industria.
Un nome per tutti per questa edizione, gli Ateliers
Varan, il più importante centro di formazione per il documentario presente con
due opere vietnamite, il bellissimo Giac
mo la cong nhan (Sogni d’operaie)
di Phuong Thao Tran e Kien di Dao
Thanh Tung.
Per saperne di più sul Cinéma du
réel www.cinereel.org


NOTIZIE
Oltre i limiti dei format televisivi
A Parigi nella splendida cornice high-tech del Georges Pompidou si è aperta la 29/a edizione del Festival Internazionale dei films documentari

12.04.2007 - Autore: Sabrina Pennacchietti