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Novecento

Da lunedì 26 marzo ritorna il programma di punta di Raitre: storia ed intrattenimento in un album dei ricordi di protagonisti del xx secolo

Novecento

23.03.2001 - Autore: Adele de Gennaro
Per Pippo Baudo è proprio una stagione d\'oro: dopo gli ottimi ascolti di \"Passo doppio\" su Raiuno e in attesa del nuovo programma che condurrà insieme a Teo Mammuccari il presentatore ritorna ora su Raitre con un nuovo ciclo di \"Novecento\", il format a metà fra storia e intrattenimento che coniuga in un mix riuscitissimo passato e presente della nostra storia più recente. Da lunedì 26 marzo andranno in onda dallo studio 3 del centro Nomentano Rai di Roma dodici puntate nuove, sempre per la regia di Maurizio Fusco, con testimoni e protagonisti impegnati a raccontare e commentare tre grandi storie sulle vicende più siginificative del \'900. Scritto da Filippo Arriva, Bruno Longhini, Gualtiero Peirce e Aldo Piro - una squadra di autori che merita di essere citata - il programma mantiene la stessa formula della prima edizione andata in onda lo scorso autunno. Oltre alla band musicale diretta da Pippo Caruso e alla scenografia firmata da Gaetano Castelli, tornano anche i due cantanti Maria Corso e Gianni Lanni, a cui spetterà rievocare con brani e canzoni i periodi storici trattati di volta in volta, così come i contributi filmati del prezioso archivio di Teche Rai, indispensabili ad un programma che vuole far luce sulla nostra storia. Dal 26 marzo, dunque, ogni lunedì alle 20.50 torneranno due coppie di concorrenti che risponderanno a domande sull\'evento esaminato in ogni puntata. \"Devo moltissimo a Raitre - dice Pippo Baudo - perchè in un momento particolare della mia carriera mi ha ospitato dandomi un\'accoglienza ed una collaborazione incredibili\". Ovviamente il ritorno su Raitre non è solo questione di riconoscenza , ma c\'è ben altro. \"L\'anno scorso - spiega il presentatore - abbiamo visto che il Novecento è stato un secolo ricchissimo e non poteva essere liquidato in una sola serie. C\'era ancora moltissimo materiale, molti episodi che avevamo dovuto omettere nelle precedenti puntate, quindi perchè non continuare?\". Un ragionamento che non fa una piega, tanto più se anche i dati di ascolto confermano il successo del programma: una media di share del 14% e picchi del 26% nelle ultime puntate, con oltre 4 milioni di spettatori. Un programma che pian piano è diventato il fiore all\'occhiello della terza rete. \"Per un direttore di rete - conferma Giuseppe Cereda, direttore di Rai Tre - poter contare su Pippo Baudo è un vantaggio staordinario, non solo per i benefici di ascolto ma soprattutto per la qualità dei suoi programmi, una luce che si diffonde sulla programmazione di tutta la rete\". Continua Cereda: \"Novecento\" non è solo un programma di intrattenimento intelligente, ma è un mix di spettacolo e talk show, un patchwork di materiali diversi che esprime al meglio quello che deve essere la tv di servizio pubblico\". E, a questo proposito, Baudo aggiunge: \"Spesso si tende a confondere il servizio pubblico con la noia, invece si può benissimo realizzare un programma comprensibile da parte del pubblico. Gli spettatori sono molto più intelligenti di quello che si pensa e distinguono un programma \'autoriale\' da uno spettacolo che magari ha una scaletta cucita con ospiti invitati per pruomovere il loro ultimo film o disco\". Ma vediamo le novità del secondo ciclo. Nella prima puntata saranno chiamate a sfidarsi le coppie formate da Marisa Merlini, Guido Caroselli, Antonella Clerici e Toni Garrani. In primo piano tre monografie su personaggi fondamentali dello spettacolo e della storia del \'900: Marcello Mastroianni, Nicola Arigliano e Romano Mussolini. \"Su Mastroianni - afferma Baudo - avevamo moltissimo materiale, avremmo potuto fare tre puntate ma abbiamo preferito seguire un altro percorso. Invece di ricordare ancora una volta la sua carriera cinematografica, abbiamo puntato sul privato. Marcello Mastroianni è stato spesso considerato un latin lover e abbiamo cercato di capire se questa immagine era autentica o no. Per questo abbiamo interpellato Luigi Magni, Catherine Deneuve e Anna Maria Tatò ( regista e ultima compagna dell\'attore, n.d.r.). La Deneuve, che ho intervistato a Parigi qualche giorno fa, ha parlato per la prima volta della sua relazione con Mastroianni con una grande generosità\". Quanto a Nicola Arigliano, Baudo ha pensato di festeggiare i suoi 77 anni invitandolo a cantare accompagnato da musicisti jazz del calibro di Enrico Rava, Bruno De Filippi e Franco Cerri. \"In realtà - ricorda il presentatore - Arigliano non ha mai smesso di cantare ma le sue presenze in televisione sono rarissime. E poi: perchè non farlo conoscere anche ai più giovani?\". A rappresentare la storia sarà infine Romano Mussolini. Pippo Baudo lo intervisterà sugli aspetti più privati della sua famiglia, in particolare sui suoi rapporti con il padre e sul legame fra Benito Mussolini e Claretta Petacci. Nella seconda puntata, invece, protagonisti delle tre monografie saranno Ornella Vanoni, Massimo Troisi ( Roberto Benigni leggerà una sua poesia inedita a lui dedicata ) e Tiberio Mitri, il grande pugile recentemente scomparso. E non è tutto. Sono già in preparazione le nuove puntate che spazieranno da Pirandello a Nino Taranto e non mancheranno video inediti. \"Manderemo in onda - annuncia Baudo - anche un filmato con una giovanissima Mia Martini, un video amatoriale in cui racconta tutta la propria solitudine: attenzione, perchè in queste parole si intuisce già la sua tragica fine\". E, restando in tema di musica, impossibile non chiedergli un\'opinione sull\'ultimo Festival di Sanremo. \"Negli ultimi anni - conclude Baudo - i conduttori hanno oscurato le canzoni: Vianello pensava solo alle sue battute, Fazio ha voluto Gorbaciov e Dulbecco e la Carrà pensava a un prolungamento di Carramba. Non dobbiamo dimenticarci che è il festival della canzone italiana, non del conduttore. Un altro problema è la cosiddetta giuria di qualità che dovrebbe essere eliminata. Serve solo a pilotare i risultati e a cambiare i voti del pubblico\". Nessun giro di parole, insomma, Pippo lo dice chiaramente: per lui avrebbe dovuto vincere Giorgia.  
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