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No more medicals please

Con Three Rivers la CBS batte la pista del medical soffermandosi sui trapianti, ma i risultati non convincono neanche un po'...

Three Rivers

08.04.2011 - Autore: Ludovica Sanfelice
Qui ci vuole un medical… hanno pensato alla CBS. E probabilmente a formulare l’idea è stato qualche dirigente che non guarda la tv perché diventa ogni giorno più difficile ignorare l’ammasso di camici bianchi appesi all’ingresso dei palinsesti.

C’era bisogno di un altro gallo a cantare in corsia? La domanda è retorica perciò potete fare a meno di rispondere, basta una lista: medici in gamba, medici pazzi, geni della diagnostica burberi, infermiere tossiche, infermiere sensibili, specializzandi in calore, medici dementi, medici d’assalto, strutture pubbliche, cliniche private, ospedali da campo, ospedali nella giungla, manicomi, visite a domicilio, ambulanze… è sufficiente? A quanto pare no, in effetti all’appello mancava la prospettiva della prospettiva di un trapianto di organi. Per questo c’è il Three Rivers Hospital di Pittsburg, il centro migliore del mondo, uno spazio altamente specializzato che porge il fianco all’impiego di strumenti all’ultimo grido e a quell’arsenale estetico fatto di grafiche metalliche, zoom adrenalinici e split screen indicati per attirare rozzamente i fan di CSI o 24. E dovrebbe essere proprio qui la differenza: collocandosi così vicina alla morte per la natura dell’argomento, la serie vorrebbe incrociare il medical-soap alla Shonda Rhimes, di cui si seguono le impronte narrative al limite del plagio (soprattutto Grey’s Anatomy, di cui l’equipe medica sembra un calco ripulito), e il police procedural alla Jerry Bruckheimer. Le conseguenze sono funeste e si materializzano in una genericità schizofrenica che non offre nessuna spina dorsale allo show. Si abbozza una direzione da action contro il tempo per poi infilare una brusca retromarcia e rifugiarsi nella vita di corsia.

Inoltre, già nel pilot si galleggia verso un buonismo che rasenta la fantascienza (o il negazionismo) quando un ragazzo etiope senza assicurazione medica ottiene una stanza e tutta l’attenzione del chirurgo numero uno del centro, Andy Yablonski (Alex O’Loughlin), un cavaliere senza macchia e senza peccato…

Niente da fare, il pollice è decisamente verso per Three Rivers e il pubblico americano si è già mostrato concorde nel dichiarare lo scarso appeal dello show che è stato cancellato dopo soli 13 episodi. Proprio quelli che da venerdì  8 aprile debuttano in prima visione assoluta su Raidue.

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