

NOTIZIE
Moonlight Mile
Gli anni Settanta al cinema continuano ad essere studiati e scandagliati: simbolo di rivoluzione, di speranza, di cambiamento profondo dell'America.

12.04.2007 - Autore: Terry Marocco
New England 1973. Jo (Jake Gyllenhaal) deve sposare la figlia di Jojo (Susan Sarandon) e Ben (Dustin Hoffman), ma lei viene uccisa in una sparatoria. Il dolore dei suoi genitori è così grande che lui non ha il cuore di dirgli che ormai si stavano lasciando. Così si trova a fare il genero senza esserlo mai diventato. Va a vivere con loro, come un figlio, e per non farli soffrire ancora di più diventa la persona che crede gli altri vogliano. Anche se non gli interessa, diventa socio di Ben nell\'agenzia immobiliare, vive la vita che loro sognavano per lui e la figlia. Una vita che non gli appartiene.
Questo finché non incontra Bertie (la bellissima esordiente Ellen Pompeo), una ragazza che lavora in un bar della cittadina, con un passato di morte e perdita come il suo.
Gli anni Settanta al cinema continuano ad essere studiati e scandagliati: simbolo di rivoluzione, di speranza, di cambiamento profondo dellAmerica.
La fine del sogno americano, Nixon, il Vietnam, i diritti civili, l¹inizio delle grandi speculazioni e poi la musica. Bellissima, indimenticabile, che ha segnato tutta una generazione e che ancora fa sognare. I Rolling Stones, è loro la canzone che dà il titolo al film, Van Morrison, Bob Dylan, Jefferson Airplane. Una colonna sonora che rende più accettabile una sceneggiatura poco consistente. Il regista Brad Silberling («Casper» e «City of angels») dice che il film è un po\' autobiografico. Non basta.
Tra i produttori c\'è anche Susan Sarandon, che ha sicuramente la parte meglio riuscita, madre e moglie un po fuori di testa, ma lunica capace di reagire al dolore e di ricominciare. Coraggiosa di sicuro (non si è fatta un lifting), le va veramente il merito di essere rimasta uno dei volti veri di Hollywood. Anche Dustin Hoffman porta con classe le sue rughe, ormai stabilizzate sulla stessa espressione dai tempi de «Il laureato». Nel film è un uomo sperduto, con orribili completi marroni, che non sa bene cosa vuole e neppure che cosa volesse la figlia.
Dei due giovani interpreti Ellen Pompeo è di gran lunga la sorpresa più piacevole (ha una parte anche nel nuovo film di Spielberg «Prova a prendermi»): bella, espressiva, si farà strada. Jake Gyllenhaal è un po\' bietolone, occhioni da cocker e pantaloni scampanati, è il classico finto-buono. Comunque almeno tre motivi per vedere il film ci sono: «Comin back to me» dei Jefferson Airplane, Ellen Pompeo che si toglie il maglione e il monologo della Sarandon sul perché un matrimonio riesce a durare. Che si sintetizza così: un sedere che trova qualcuno nellaltra metà del letto per trentanni. Sicurezza e calore.