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Menti in trappola

Ritorna la serie di casi clinici divenuta un caso mediatico negli Stati Uniti. Il Dr. Paul Weston riapre le porte dello studio di "In Treatment".

In Treatment seconda stagione

09.10.2009 - Autore: Gianluigi Cacciotti
Arriva la seconda stagione di “In Treatment”, la serie tv di ispirazione israeliana (Be’tipul) che con i suoi tratti ossessivamente introspettivi immerge lo spettatore nella psicanalisi. Protagonista è il Dr. Paul Weston (Gabriel Byrne), che settimanalmente incontra i suoi pazienti e ne analizza i progressi. Sul ritmo delle sedute cicliche si basa l’intero tempo della serie. Un paziente per ogni giorno della settimana dal lunedì al giovedì, così da sapere in anticipo chi ci aspetta, ma non cosa ci aspetta.

La nuova stagione inizia dunque con 4 nuovi pazienti:

Il lunedì c’è Mia (Hope Davis), vecchia conoscenza clinica di Paul che lo colpevolizza per lo stato attuale di infelice avvocato senza figli e uomini validi al suo fianco e che allo stesso tempo cerca di aiutare Paul a fronteggiare alcune accuse di negligenza professionale piombategli addosso a inizio stagione.

Il Martedì è dedicato a April (Alison Pill), una studentessa di architettura di 23 anni affetta da linfoma che cerca in ogni modo di tenerlo nascosto ai genitori.

Mercoledì troviamo il giovanissimo Oliver (Aaron Shaw), 12enne figlio di Bess e Luke, che si colpevolizza per il divorzio dei genitori.

Giovedì è il giorno di Walter (John Mahoney), un sicuro direttore esecutivo che ha sofferto in passato di attacchi di panico e insonnia e che vede la sua vita complicarsi sempre di più anche per via della lontananza della figlia che lavora in una clinica in Rwanda.

Il venerdì, fedelmente alla linea temporale della prima stagione, è lo stesso dr. Weston ad essere psicanalizzato da Gina Toll (Dianne Wiest). Una giornata psicologicamente concitata in cui viene fatto il punto sui pazienti di Paul e sulla sua stessa vita privata. Amori, dubbi, paranoie e colpi di scena chiudono il ciclo settimanale di sedute.

Nata come una scommessa, “In Treatment” si differenzia dalle altre serie in circolazione per la sua quasi totale assenza di azione. Nei 25 minuti medi di una seduta lo show riesce, senza dover uscire dallo studio, a dipingere la società come ci appare all’esterno. Così definita nel carattere, ma così insicura e pervasa da meccanismi psicologici di gioia e dolore, di ricordi e di volontà di dimenticare.

A differenza della prima stagione, le cinque sedute verranno accorpate in un unico appuntamento speciale in onda una volta a settimana, la domenica, dalle 21:00. Dove? Nello studio del Dr. Paul Weston su Cult dall’11 ottobre.