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Men in Black II

Men in Black II

Men in Black II

12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani
Di Barry Sonnenfeld Con Will Smith, Tommy Lee Jones, Lara Flynn Boyle, Rosario Dawson Usa, 2002   La Trama L'agente segreto "J" (Will Smith) è ormai diventato il miglior componente dell'organizzazione "Men in Black", che controlla la sicurezza degli alieni presenti sul pianeta Terra. Quando però la pericolosissima Serleena (Lara Flynn Boyle) atterra a New York ed inizia a seminare cadaveri in cerca di una preziosa "luce" in grado di controllare i poteri dell'universo, "J" viene incaricato dal suo capo Zed (Rip Torn) di richiamare in servizio il vecchio, il grande "K" (Tommy Lee Jones), a cui cinque anni prima, alla fine del primo episodio, era stata tolta la memoria e gli era stato concesso di vivere una vita normale, come impiegato alle poste. "K" è infatti l'unico a sapere dove si trovi la preziosa luce che la perfida Serleena sta cercando. Intanto "J", che inizia a sentire sempre più il peso del suo lavoro e la solitudine che ne consegue, si innamora della bella Laura (Rosario Dawson), un testimone in pericolo di vita   Il Commento Ecco un esempio di sequel che si dimostra decisamente superiore al primo episodio, e questo grazie ad una semplice idea: tutto quello che nella sceneggiatura di "Men in Black" (id., 1997) era troppo prolisso e fastidiosamente ridondante, in questo secondo episodio viene stringato al massimo, e reso veloce a coinciso; quando mai infatti si è visto un blockbuster che dura appena 82 minuti? L'idea dunque si dimostra certamente azzeccata: la storia è zeppa di eventi, eppure scivola via senza che ci si dispiaccia per l'eccessiva velocità o che vi siano forzature nel racconto; viene mantenuto poi il tono ridanciano e da "B-movie" che caratterizza la serie, e questo senza dubbio un altro punto forte del film. Il fatto che la stessa operazione sia carica di un'evidente auto-ironia non può che giovare al tutto. Aggiungete effetti speciali sofisticati, carambole e situazioni da puro cartone animato, due attrici mozzafiato come Rosario Dawson e Lara Flynn Boyle, ed il cocktail non può che essere riuscito. Ovviamente, poi, non abbiamo ancora citato l'ingrediente principale, e cioè la simpatia dei due protagonisti. Se Tommy Lee Jones si conferma ormai caratterista di levigata esperienza, il vero mattatore è senza dubbio Will Smith, le cui capacità d'attore si rivelano ormai anche in un ruolo strampalato e sornione come quello di "J": alcuni silenzi, alcune espressioni si rivelano quelle di un attore di razza, finalmente (forse) giunto sulla soglia della maturazione artistica; ci sembra evidente che l'esperienza di Michael Mann e del bellissimo "Alì" (2001) abbia enormemente giovato all'attore. Cosa dire di più di "Men in Black 2"? Vogliamo ancora una volta sottolineare l'intelligenza dell'operazione, che evitando di puntare alla seriosità e la grandiosità che troppo spesso i sequel hanno, ha invece scelto la stringatezza e la velocità propria dei migliori e più divertenti prodotti di consumo che Hollywood sa ancora offrirci.