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Matrimonio impossibile

Una versione 2004 delle gioie del matrimonio, miniera inesauribile di ridicolo e divertimento, con tutto il suo bagaglio di ambizioni, isterismi, nodi irrisolti.

Matrimonio impossibile

12.04.2007 - Autore: Michela Saputi
Di Andrew Fleming, con Albert Brooks, Michael Douglas     E gli Usa giocano ancora la carta sicura del remake, rivisitando la fortunata commedia "Una strana coppia di suoceri" (1979) interpretata da Peter Falk ed Alan Arkin. Una versione 2004 delle gioie del matrimonio, miniera inesauribile di ridicolo e divertimento, con tutto il suo bagaglio di ambizioni, isterismi, nodi irrisolti, che trasforma spesso i due giovani volenterosi in spettatori impotenti di un dramma collettivo, dove in realtà le rispettive famiglie si accaparrano il ruolo di protagonisti! Ma se un po' tutti noi possiamo arrivare a comprendere tradizionali complicazioni pratiche ed affettive, certo è diverso se l'incontro tra i due futuri consuoceri sarà quanto di più lontano da una tranquilla riunione familiare, e trasformerà una "semplice" festa di fidanzamento nell'inizio di una serie di avventure rocambolesche, letteralmente mozzafiato, tra narcotrafficanti, guerriglieri, minacce nucleari. Sì, perché quello che lo sprovveduto padre della sposa (Albert Brooks), un podologo amante delle tranquille abitudini, sta per incontrare, è un potenziale agente della CIA (Michael Douglas), che ha ridotto l'ex moglie a cercare se stessa e un po' di serenità in un ritiro buddista, che frequenta ambigue ed affascinanti spie, e che non solo non sa vivere se non al massimo stato di eccitazione adrenalinica, ma, come tutti i monodipendenti, ha bisogno di trascinare anche gli altri nella sua follia. Ben assortita la coppia di protagonisti, con l'intensità comica di Brooks sempre sull'orlo di un crollo psicologico, e l'impassibilità e il fascino di quel mascalzone di Michael Douglas, brillanti dialoghi e scenografie, un tocco di aggiornamento qua e là (questa volta, a differenza dell'originale, più che il brivido di eccitazione nella vita ordinaria, si accentua il cambiamento nel supereccitato e stressato Douglas, che si ferma a capire le cose importanti, come ad esempio recuperare il rapporto con il figlio), un giovane e bravo regista, ed ecco la ricetta hollywoodiana del film di facile consumo.