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Mai piu' come prima

11 anni dopo il bellissimo "Come due coccodrilli" torna alla regia Giacomo Campiotti con un film sui giovani

Mai più come prima

12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani
Regia di Giacomo Campiotti;
con Laura Chiatti, Natalia Piatti, Federico Battilocchio, Nicola Cipolla, Marco Velluti, Marco Casu

Appena finiti gli esami di maturità, un gruppo di giovani decide di spendere le proprie vacanze estive in una baita di montagna, sulle Dolomiti. Le diversità di carattere e le varie situazioni familiari pesano su ognuna delle sei personalità, per cui durante i primi giorni il rapporto tra i ragazzi si dimostra piuttosto difficile e competitivo. La tragedia purtroppo è in agguato: il più pacato e saggio Enrico (Marco Casu) cade da una roccia durante un’arrampicata, e non riesce a sopravvivere all’incidente. La tragedia lascerà un segno indelebile si tutti i membri del gruppo, ed anche dopo l’estate il ricordo e soprattutto gli insegnamenti dell’amico scomparso segnerà le decisioni di tutti riguardo la loro vita futura.

Prima di recensire questo suo ultimo film, dobbiamo confessare che il ritorno di Giacomo Campiotti dietro la macchina da presa era forse quello che aspettavamo con maggiore trepidazione. Negli anni ’90 infatti questo cineasta ci ha regalato quello che tutt’oggi consideriamo il miglior film italiano di quel decennio, e cioè il bellissimo “Come due coccodrilli” (id., 1994). Dover ritrovarci a parlare quindi di un’opera come “Mai più come prima” ci mette piuttosto in difficoltà, soprattutto perché si rischia di bocciare in maniera troppo netta un prodotto perché lo si confronta inconsciamente con quanto di buono fatto in precedenza dal suo autore. Tentando di evitare quest’errore di valutazione critica, ci si trova comunque a valutare una pellicola che mai possiede la freschezza della novità, anzi sembra relegarsi con troppa poca inventiva nel filone giovanilistico che ha già decretato il successo di altri lavori, come ad esempio “Che ne sarà di noi” (id., 2003). Campiotti si dimostra ancora in qualche scena regista capace di imprimere al suo lavoro una certa eleganza visiva, ma poggia la sua messa in scena su una sceneggiatura che difficilmente avrebbe potuto essere più scontata e retorica. Le psicologie e di comportamenti dei sei ragazzi protagonisti hanno tute lo sciapo sapore del già visto e sentito, quindi non riescono mai a dare al film quel senso di veridicità di cui tanto necessitava. Sotto questo punto di vista, anche numerose scelte di casting non sono sembrate del tutto centrate: i giovani interpreti si barcamenano alla meno peggio, ma il senso finale delle loro interpretazioni  non si allontana di molto dall’approssimazione. In definitiva, “Mai più come prima” reca allo spettatore la fastidiosa sensazione del prodotto realizzato con poca cura, nonostante al suo interno celi qualche buona idea estetica. Auguriamo a Campiotti, che da troppo tempo mancava al cinema italiano, di ritrovare al più presto la sua vena migliore, prima come scrittore e poi anche come regista. Gli auguriamo soprattutto di avere la possibilità di esprimersi in piena libertà artistica, perché ingabbiato (come sembra in questo caso) in vuote logiche di opportunità di mercato decisamente non convince.