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Lo chiamavano Jeeg Robot gratis in streaming: un moderno cult italiano da riscoprire

Il film di supereroi diretto da Gabriele Mainetti, perfetto per due ore di sano divertimento

Lo chiamavano Jeeg Robot

17.03.2020 - Autore: Marco Triolo
Se dieci anni fa ci avessero detto che qualcuno in Italia avrebbe realizzato un film di supereroi e che, oltretutto, sarebbe venuto bene, non gli avremmo creduto. E invece è andata proprio così: con Lo chiamavano Jeeg Robot, Gabriele Mainetti ha esordito al lungometraggio firmando un cult istantaneo. Un film dal respiro internazionale eppure inconfondibilmente italiano, ricco di situazioni e personaggi da antologia. Lo potete scoprire o riscoprire su Rai Play, un ottimo modo per passare due ore divertenti...



Il film. Il ladruncolo Enzo Ceccotti entra in contatto con una sostanza radioattiva racchiusa in alcuni barili nascosti nel Tevere. Presto si rende conto di avere forza e resistenza sovrumane. Ombroso, introverso e chiuso in se stesso, Enzo accoglie il dono dei nuovi poteri come una benedizione per la sua carriera di delinquente. Ma tutto cambia quando incontra Alessia, convinta che lui sia l'eroe del famoso cartone animato giapponese Jeeg Robot d'Acciaio. Per salvarla, Enzo si ritroverà contro il folle Zingaro, un boss di quartiere che sogna di ottenere i suoi stessi poteri.

Dietro le quinte. Girato a Roma con un budget di 1,7 milioni di euro, Lo chiamavano Jeeg Robot ne ha incassati oltre 5. Il cast include Claudio Santamaria nei panni di Enzo Ceccotti, l'esordiente Ilenia Pastorelli nei panni di Alessia, Salvatore Esposito di Gomorra e soprattutto Luca Marinelli nei panni dello Zingaro, il ruolo che lo istantaneamente piazzato sulla mappa. Il regista Gabriele Mainetti aveva diretto alcuni corti, tra cui gli ottimi Basette e Tiger Boy, prima di esordire con questo film al lungometraggio.



Perché vederlo. Perché è il raro esempio di film italiano dal respiro internazionale. Perché sa combinare la mitologia dei supereroi con quella del gangster movie all'italiana à la Stefano Sollima. Perché è estremamente divertente ed esaltante. E perché ha uno dei migliori cattivi dell'ultimo decennio.

La scena da antologia. Dopo aver ottenuto i superpoteri, lo Zingaro li usa per eliminare i suoi avversari... riprendendosi con il cellulare.

I premi. Sette David di Donatello, due Nastri d'Argento e due Ciak d'Oro.