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L'investigatore Sermonti

In una storia condita da innumerevoli colpi di scena, Pietro Sermonti interpreta un investigatore duro e determinato a combattere una dura battaglia contro la criminalità internazionale. Nella prossima stagione, su Raiuno.

Sermonti

19.05.2009 - Autore: Rossana Cacace
Dopo aver vestito i panni dell’attraente e simpatico dottor Guido Zanin nella amatissima serie ‘Un medico in famiglia’ che gli ha portato una grande popolarità e molte proposte di lavoro, Pietro Sermonti diventa un ‘vero duro’ in “La moglie cinese”, un appassionante thriller diretto da Antonello Grimaldi le cui riprese sono attualmente in corso a Sofia.   Pietro, figlio del famoso dantista Vittorio Sermonti, appassionato di calcio e con un passato da calciatore (ha smesso a 19 anni), studi alla scuola francese di Roma, assistente alla regia per gli stabili di Parma, Genova e Torino, sembra aver trovato la sua strada. Seppur sempre sostenuto dalla sua famiglia che lui stesso definisce complice delle sue scelte, al suo debutto nel mondo televisivo non aveva nascosto le numerose perplessità riguardo all’intraprendere a tempo pieno il mestiere affascinante ma anche complicato dell’attore.   Per questa fiction prodotta da Rai Fiction e realizzata da Sergio Silva Fiction, Film Master Film e la tedesca Eos, che andrà in onda su Raiuno nella prossima stagione, sarà un giovane investigatore veneziano, dal carattere forte, pronto a sostenere durissimi sacrifici pur di vincere la battaglia contro un pericoloso trafficante di droga e di schiavi. Accanto a lui nel cast anche Hans Werner Meyer, Amy Chow e la neomamma e compagna di Taricone Kasia Smutniak.   Ancora un eroe positivo, dunque, ma in un contesto decisamente più pericoloso di ‘Casa Martini’. Il protagonista, l’ispettore Stefano Renzi (interpretato da Pietro Sermonti), dopo la morte misteriosa di dieci persone a causa di una droga sintetica, si trova a fronteggiare una spietata organizzazione di criminalità internazionale. Le indagini presto lo portano alla comunità degli immigrati cinesi. Ad aiutarlo ci penserà la giovane orientale Ling (interpretata da Amy Chow) che si insinuerà lentamente nel suo cuore.   Il cattivo della situazione è l’elegantissimo magnate veneziano Filippo Dandolo chiamato il ‘Doge’ (Hans Werner Meyer), che si scoprirà essere a capo dell’organizzazione internazionale del contrabbando di droga. Accanto a lui c’è una giovane e bella ragazza ucraina Ilja (Kasia Smutniak) fuggita in Italia con la sorella Rada (Rebecca Stella) per dare una svolta ad una vita fatta di grande povertà.   Il potentissimo ‘Doge’ riesce a fuggire, Renzi viene trasferito a lavorare a Roma dove scoprirà che gli immigrati cinesi clandestini vengono tatuati e costretti a portare dei microchip sottopelle, diventando degli schiavi a tutti gli effetti. Il tutto condito da vari colpi di scena, sullo sfondo di scenari da favola. Da gennaio le riprese si sposteranno a Tangeri, poi Roma e infine a Venezia.
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