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L'esordio-Jordan

Michael Jeffrey Jordan torna a calcare i parquet Nba e non lo fa su un palcoscenico qualsiasi, si ripresenta direttamente al Madison Square Garden, "The Garden" come dicono i newyorkesi.

Michael Jordan

30.10.2001 - Autore: Claudio Moretti
Per vederlo da vicino, un tale, per il momento anonimo, si siederà in prima fila accanto a Spike Lee, il supporter n.1 dei Knicks, ma solo dopo aver sborsato più di 100.000 dollari. La poltroncina è stata infatti messa allasta, e un paio di indizi portano diretti al nome di Mark Cuban, lo squilibrato presidente dei Dallas Mavericks, ma solo alla palla a due si saprà chi è davvero. Tutti gli appassionati di basket sono in fibrillazione, dopo il rincorrersi delle voci estive e la sospirata conferma è arrivato finalmente il giorno del ritorno ufficiale. Michael Jeffrey Jordan torna a calcare i parquet Nba e non lo fa su un palcoscenico qualsiasi, si ripresenta direttamente al Madison Square Garden, The Garden come dicono i newyorkesi. Linteresse mondiale ha rapidamente trasformato una partita di basket di inizio stagione in un evento mediatico. Il numero dei paesi collegati in diretta, i giornalisti accreditati, lo spazio sui giornali e la risonanza ad ogni angolo del pianeta la dicono lunga su come i media intendono sfruttare lavvenimento. Il problema principale è ora quello di riportare la gente a consumare intrattenimento dopo che nellultimo mese e mezzo a causa degli eventi internazionali non esisteva modo di rivaleggiare contro i contenuti informativi. E il ritorno di Jordan è intrattenimento allo stato puro, almeno nelle menti di chi possiede i maas-media (Manca solo un Porta a Porta di Vespa sullargomento. Ma nessuno ne sente la mancanza). Molti si chiedono se la lega non sia in crisi se il ritorno di un trentottenne catalizza in questo modo lattenzione. A dire il vero il commisioner David Stern era contrario al suo ritorno. Aveva appena superato il periodo di crisi legato proprio allabbandono di MJ riuscendo ad imporre ai fans nuovi idoli. Ora il processo viene messo in crisi dalla sua incredibile popolarità. Loggetto di tante attenzioni intanto sembra si stia scrollando di dosso la polvere con molto agio. Il problema non sarà la tenuta, ma lesplosività. I suoi muscoli non possono essere più gli stessi. Ma è stato il più grande per la sua intelligenza cestistica superiore e per la presenza mentale sul parquet, qualità in cui solo John Stockton può competere. Ad esempio in preseason si è visto spesso fare il solito palleggio e arresto da manuale e poi però non andare a gareggiare con il difensore a chi salta di più o a chi rimane più in aria, per trovare lo spazio per il tiro, bensì mandarlo al bar con una finta per eseguire poi un jump shoot con la pipa in bocca. Sarà un Jordan probabilmente diverso. Grande interesse cè ad esempio per il suo ruolo in campo, giocherà prevalentemente da ala piccola dove non dovrà competere con avversari più veloci di lui. Si troverà di fronte gente più alta, ma non più grossa, perché è tornato dal punto di vista muscolare più massiccio. Infatti il peso è più o meno lo stesso (218 libbre) ma si è ridistribuito, rendendo la parte superiore del corpo più voluminosa. La preseason ha lasciato anche altre note da segnalare: la media di 22,3 punti, la partita con New Jersey da 41 punti in 33 con 15/24, 9/11 dalla lunetta, 6 rimbalzi e 4 assist e le provocazioni degli avversari quando un paio di volte ha evitato di schiacciare limitandosi ad appoggiare. Lo scorso anno Washington vinse solo 19 partite su 82 e Jordan sta lavorando molto dal punto di vista mentale con i suoi compagni, ma è chiaro che già la sua sola presenza fa sentire tutti parte di qualcosa di speciale e disposti a dare tutto. Tuttavia gli Wizards in campo sembrano tutti fermi ad ammirarlo e Kwame Brown è ancora acerbo. Se è considerato lerede del bigliettone Kevin Garnett, in realtà la sua valuta ancora non è entrata in circolazione. Cè da lavorare a Washington, ma MJ di partite ne vincerà diverse da solo e se si verificasse un effetto contagio, tutti i compagni di squadra potrebbero salire di livello. Come daltronde accadde nei Bulls dove giocatori di basso profilo trovarono le migliori prestazioni della propria carriera (Longley, Kerr, Paxson.). Lobiettivo dichiarato resta laccesso ai play-off e nella costa atlantica limpresa non è improba. New York, 30 ottobre 2001, cominciamo a respirare cè di nuovo Air!    
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