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Le tre "i" della tv

Nel terremoto televisivo in atto, tra polemiche, flop, slittamenti nei palinsesti, i dati Auditel parlano chiaro e il pubblico sceglie le "tre i" della tv: informazione, ironia ed intrattenimento, ovvero Santoro, Dandini e serie cult come Dr House.

Serena Dandini

14.10.2009 - Autore: Olga Romagnolo
In tv sta succedendo di tutto, ma non si tratta di variazioni sul tema, né di digitale terrestre e nemmeno di volti nuovi. Si tratta più che altro di un vero e proprio terremoto di cui nemmeno internet, né televideo e le riviste specializzate, figurarsi il telespettatore, riescono a cogliere l’entità. La televisione sembra posseduta, quasi impossibile orientarsi e conoscere cosa e come, previsto nei palinsesti, sarà trasmesso. Poche le certezze, spariscono trasmissioni, le date sembrano impazzite, i giorni della settimana invertiti, nomi e volti scompaiono e riappaiono, oppure sono offuscati.

Che succede? A inizio ottobre, la domenica sera, per esempio, tutti pronti sul divano per godersi l’inizio della quinta stagione (seconda parte) dell’amatissimo Dr. House e… niente. Si scoprirà (giorni dopo) che è stato spostato al giovedì. L’effetto si sintetizza con due parole: disorientamento e fastidio. E’ la solita lotta tra giganti della tv in chiaro? Guerra da grandi numeri pubblicitari? Colpa del digitale terrestre, degli schermi al plasma o dei decoder?

Colpa dell’Auditel, in realtà, cioè dei telespettatori, insomma colpa nostra. E ti pareva. Siamo nel torto, perché abbiamo gusti troppo eterogenei, vogliamo scegliere e scegliere non si può. Se ci piacciono intrattenimento ed informazione ci sono troppe “i” nel nostro alfabeto: gustarsi Dr. House e AnnoZero, (partito tra mille e note difficoltà qualche giovedì dopo, con ascolti da capogiro) non si può. Dr House, va in onda su Canale 5, casa Mediaset, Michele Santoro sulla seconda rete della Rai, proprio il giovedì. Esattamente come Don Matteo 7, che continua a piacere moltissimo (la scorsa puntata ha ottenuto un esuberante 24,23% di share). De gustibus non disputandum est, ma farci attenzione, sì: perché sovrapporre, nella stessa serata, due trasmissioni di successo, con un clamoroso autogol? Qualcuno avrà la risposta, ma meglio non addentrarsi in argomenti scottanti.

Fatto sta che, troppo spesso, allo stesso giorno, stessa ora, pretendiamo troppe “i”. Ci vorrebbe una bella “r” di reality, ma, in attesa del botto del 10° anniversario del Grande Fratello (salvo sorprese last minute, dal 26 ottobre), La Tribù, condotta da Paola Perego, è saltata.

Ci sarebbe da piangere, ma il pubblico preferisce ridere anche se gli è difficile farlo. In tutto questo scombussolamento, ci vorrebbe un po’ di sana ironia. Un’altra “i”, decisamente troppo! Allora problemi anche per Parla con me, che faticosamente riacciuffa il suo posto nella seconda serata di RaiTre, dal martedì al venerdì.

Si ride anche nello scintillante studio del Chiambretti Night, per due motivi opposti: un buon 9.98% di share nella puntata del 7 ottobre, quando l’ospite in studio, la molto televisiva Cristina Dal Basso (3 concorrenti in 1 del Gf9) ha elegantemente dato per deceduta la molto poco televisiva Rita Levi Montalcini (impegnata in ben altri esperimenti da laboratorio). Insomma, piacciono troppe “i”, vorremmo abbuffarcene ma ne rischiamo una quarta, pesante: Indigestione.