E' una delle attrici più apprezzate del piccolo e grande schermo. In questo momento sta vivendo un periodo da star, acclamata a livello internazionale. Stiamo parlando di Giovanna Mezzogiorno, definita dal New York Times “bella e torrida”, paragonata all’icona Liz Taylor, giudicata dai critici statunitensi come miglior “export” italiano.
La giovane attrice italiana racconta in un’intervista esclusiva a Donna Moderna – il settimanale diretto da Patrizia Avoledo e Cipriana Dall’Orto, in edicola col nuovo numero da venerdì 4 gennaio – i segreti del suo straordinario successo: mantenere i piedi saldi a terra.
Ha appena terminato di girare The Palermo shooting di Wim Wenders, è al cinema con L’amore ai tempi del colera di Mike Newell, ha praticamente conquistato l’America ma Giovanna non cede alla vanagloria. Nel corso dell'intervista afferma: “Bisogna essere bravi ma sul set. Esporsi troppo va a togliere al talento. Vedo tante attrici che danno valore alla loro faccia, che poi quando recitano si vede che pensano solo a quello. Io quando esco passo inosservata, non mi riconosce nessuno. É positivo” e spiega “Faccio una vita banale, mi annoia uscire e frequentare. Non approfitto del successo per privilegi, regali, vestiti e viaggi”.
Dunque una donna forte, che si impone delle regole: “Non compro giornali di gossip e non vado al McDonald’s. Cerco di essere un’attrice impegnata, sono di sinistra e lo dico. Ma non amo questa sinistra compromissoria”. Inoltre dichiara di considerare la bellezza come una distrazione: “Mi impongo di non essere vanitosa, non mi compro gli altri. Trovo che cercare la cupidigia maschile sia un lavoro, uno spreco di energia. Meglio conservarsi per il set!”.
Nel corso dell’intervista a Donna Moderna confida inoltre che ciò che è arrivata ad essere ora è grazie all’austero e difficile passato familiare. “La forza nella vita viene dal sapere chi si è. Io mi sono formata in una cultura di grande rigore. Benché mio padre fosse un attore di teatro vivevamo in un posto abbandonato da Dio, conducendo una vita modestissima in campagna. Quando lui accettò di lavorare con Peter Brook a nove anni sono stata praticamente scagliata in una grande metropoli, in una gelida Parigi e poi in giro per il mondo. Ho dovuto imparare a conoscere razze e culture diverse, ho dovuto imparare il francese rapidamente, ho dovuto imparare la solitudine. La strada più difficile mi è familiare”.
Alla domanda sulla decisione di lavorare come attrice risponde: “Ho vissuto nei primi anni questa scelta in modo conflittuale, mi sembrava banale e io non amo fare cose scontate. Poi ho scoperto davvero cosa provavo andando in scena..”. Dell’esperienza in America si dice soddisfatta: “Non mi ha messo soggezione è solo un paese più grande. I loro rapporti sono marketing ma quando rompi gli schemi lo apprezzano”.


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Le regole ferree di Giovanna Mezzogiorno
L'attrice rilascia un'intervista a Donna Moderna e dice "Non mi spreco per gli uomini e mi conservo per il set"

03.01.2008 - Autore: Nexta