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Le cinque puntate

Una breve descrizione degli episodi della serie "Storia del videogame", in onda dal 10 giugno su Discovery Channel

Storia del videogame 2

19.05.2009 - Autore: La redazione
A partire da domenica 10 giugno alle ore 22 inizia su Discovery Channel l’originale serie tv “Storia del videogame”.  

Domenica 10 giugno ore 22.00
Il Joystick
Perché il fenomeno dei videogiochi è esploso nella cultura degli anni 70? In un primo momento, proprio come il Rock & Roll, i videogiochi – e i loro creatori – furono sottovalutati. Ma quelli che lavoravano nel settore capirono subito che avrebbero presto conquistato tutto il mondo dell’intrattenimento.

Domenica 17 giugno ore 22.00
L’ascesa di Supermario
Alla fine degli anni ‘70 e inizio anni ‘80, invece di controllare "oggetti" come le navicelle spaziali e le racchette da tennis, la tecnologia dei videogiochi consentì ai giocatori di comandare personaggi riconoscibili con volti e storie verosimili. Questi effetti erano associati al percorso degli eroi (Rocky, Guerre Stellari) della cultura popolare di quel tempo e rifletteva l’ascesa dell’individualismo e di una meritocrazia conservativa, in cui il singolo poteva fare la differenza. Gli autori dei giochi incominciarono a creare videogame sempre più complessi con viaggi eroici e i creatori giapponesi come Shigeru Miyamoto salirono alla ribalta con i personaggi che sono diventati delle vere e proprie star come Super Mario, Luigi e Zelda. Man mano che i giocatori si affezionavano a questi “eroi” da videogiochi, la Nintendo incominciava a perdere terreno. Con il  Sega Genesis (o Sega Mega Drive) e la PlayStation della Sony, i giocatori abbandonarono le semplici animazioni da cartone animato che popolavano un mondo dorato per eroi ben più duri e violenti.

Domenica 24 giugno ore 22.00
Un mondo in 3D
La terza dimensione era un concetto sconosciuto ai primi creatori di videogiochi. In seguito, con prodotti come Return to Castle Wolfenstein e DOOM viene abbandonato il mondo primitivo in 2D per entrare negli universi dettagliati in 3D. Gli effetti visivi di questa nuova generazione di giochi erano stupefacenti ma, cosa più importante, l’innovazione del 3D portò l’industria verso nuove frontiere più eccitanti e allo stesso tempo più inquietanti. Adesso i progettisti avevano la tecnologia per creare giochi che potevano simulare in modo preciso il mondo reale, fino a rappresentare eventi scioccanti come l’assassinio di John F. Kennedy.
I critici si chiesero se questi giochi stessero diventando troppo reali, troppo violenti e se stessero creando una specie di assuefazione nei giocatori. Per la prima volta, i creatori di videogames si trovarono alle prese con domande di difficile risposta: quanto tempo sarebbe trascorso prima che il gioco diventasse realtà? E quando ciò sarebbe successo, quali obblighi avrebbe avuto il creatore del gioco per assicurare che il suo mondo “virtuale” riflettesse le norme e le regole sociali del mondo in cui viviamo?

Domenica 1 luglio ore 22.00
Il potere ai giocatori 
I cosiddetti "god games" come SimCity e Civilization simulano interi mondi e consentono al giocatore di sperimentare causa e effetto. Altri sviluppatori hanno usato l’intelligenza artificiale per creare personaggi e mondi verosimili che si adattano a ciascun giocatore.  E alcuni giochi sono così tecnologicamente avanzati da diventare veri strumenti di apprendimento, o meglio ancora, di espressione creativa. La linea che separa il produttore e il consumatore si è sempre più assottigliata, dimostrando ancora una volta perché i giochi sono destinati a diventare la forma di intrattenimento dominante.

Domenica 8 luglio ore 22.00
Emozioni virtuali
Può un computer farvi piangere?  È solo con l’introduzione del processore “Emotion Engine” (letteralmente “motore dei sentimenti”) della PlayStation 2 nel 1999 che gli autori dei giochi hanno acquisito la tecnologia per sviluppare storie complesse e toccanti, in grado di colpire dritti al cuore. Con l’avvento dei giochi virtuali online si è aggiunto al gioco una nuova dimensione emotiva, consentendo ai giocatori di creare dei legami reali (compreso il matrimonio). Cosa possono dirci questi giochi di mondi virtuali sulla nostra vita nel XXI secolo? Inoltre, la possibilità di creare storie complesse ha consentito a registi famosi come Steven Spielberg e Peter Jackson di cimentarsi nel mondo dei videogiochi.
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