L'atleta bionico

Tutto ebbe inizio il 22 novembre 1986 a Pretoria, in Sudafrica. Oscar viene subito messo alla prova nella sua esistenza, poiché a soli 11 mesi gli viene diagnosticata una grave malformazione congenita: l’assenza di entrambi i peroni. Bisogna amputare entrambe le gambe. Nonostante ciò la sua voglia di sport trionfa su più livelli, dalla pallanuoto al rugby, passando per l’atletica. Sente che questa è la sua strada, correre per battere i limiti della sua condizione. Ma le protesi non glielo permettono. Forte della sua volontà se ne costruisce due usando le pale di un elicottero; soluzione in seguito rimpiazzata dalla fibra di carbonio. Alle Paraolimpiadi di Atene nel 2004 arrivano anche le prime ricompense di tanta tenacia: Pistorius riesce a vincere la medaglia d’oro nei 200 metri piani e quella di bronzo nei 100.

Nel 2005 però succede qualcosa che lo porterà sulle prime pagine dei giornali, esprimendo il desiderio di partecipare alle Olimpiadi “tradizionali” di Pechino. Insorge l’intero mondo sportivo, che si divide tra chi vorrebbe vederlo gareggiare al pari degli altri, in nome dello sport che rende tutti uguali e tutti coinvolti, e chi invece ipotizza un vantaggio a livello motorio di almeno il 30% procurato dalle protesi.

Mentre il mondo si interroga, Pistorius continua a battere record e a confermarsi campione. Nel 2007 partecipa al Golden Gala a Roma, una gara di 400 metri piani che lo vede scontrarsi ufficialmente con i “normodotati”. Arriva secondo, ma non arriva il via libera da parte dell’ International Association of Athletics Federations sulla sua partecipazione a Pechino.

“La cosa più veloce su nessuna gamba”, come è stato soprannominato, vede sfumare il sogno di una vita, ma…

“Oscar Pistorius, l’atleta bionico”, andrà in onda su Cult (canale 142 di SKY) mercoledì 25 giugno alle 21:00.