NOTIZIE

Last holiday

Remake di un divertente film del 1950, la pellicola ha certamente dalla sua un nucleo affiatato e scalmanato da attori: su tutti, ovviamente, le strabordante fisicità e simpatia di Queen Latifah

Last Holiday

12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani
Id., Usa, 2006. Di Wayne Wang; con Queen Latifah, LL Cool J, Timohty Hutton, Gerard Depardieu, Jane Adams

La vita piatta ed insignificante di Georgia Byrd (Queen Latifah) cambia improvvisamente quando scopre di avere un male incurabile. Decisa a spendere al meglio gli ultimi giorni della sua vita, la donna decide di concedersi una lussuosa vacanza in un hotel in Europa; con la sua grinta e la ritrovata gioia di vivere porterà insperati cambiamenti in tutti gli ospiti e lo staff dell’albergo…

Per chi, a metà degli anni ’90, ha amato il cinema logorroico - che però arrivava all’anima – di “Smoke” (id., 1995), non può non apprezzare Wayne Wang. Cineasta talentuoso, ma anche piuttosto discontinuo, prima di “abbandonarsi” alla commedia più commerciale ci aveva regalato un altro inteso melodramma con “La mia adorabile nemica” (Anywhere But Here, 1999), interpretato da due formidabili Susan Sarandon e Natalie Portman.

La capacità di Wang di scovare momenti di umanità e di intima sincerità anche dietro ai personaggi più comuni si riesce ad intravedere anche in questo suo ultimo lungometraggio, commedia leggera che dopo lo sciropposo ed insignificante “Un amore a 5 stelle” (Maid in Manhattan, 2002) sembra essere un deciso passo avanti.

Remake di un divertente film del 1950 interpretato da David Niven, il film ha certamente dalla sua un nucleo affiatato e scalmanato da attori: su tutti, ovviamente, le strabordante fisicità e simpatia di Queen Latifah, già apprezzata in una serie di commedie “usa e getta” ed amata – con tanto di nomination all’Oscar – in “Chicago” (Id., 2002). Se consideriamo che il cast di supporto è composto da caratteristi del calibro di Timothy Hutton, Gerard Depardieu, LL Cool J. e Jane Adams, non c’è che da essere soddisfatti. Lungometraggio semplice quanto efficace nella sua realizzazione, “Last Holiday” possiede quella sfacciata effervescenza che non può non rendertelo simpatico, e mescola in alcuni momenti una serie di scene che si muovono al limite della comicità surreale: certo, in altri momenti il sospetto di retoricità e zuccherosa tendenza al buonismo è più che legittimo, ma non bisogna dimenticare di che tipo di prodotto si sta guardando.

Leggero e senza troppe pretese se non quella di far passare agli spettatori una serata all’insegna del buon umore e dell’ottimismo, “Last Holiday” si lascia seguire senza particolari intoppi, e consente di lasciare la sala abbastanza soddisfatti di quanto si è visto.

Acuto e sensibile osservatore dell’animo umano, Wayne Wang si conferma regista in grado di tirare fuori il meglio anche da attori e personaggi non tra i più originali. Continuiamo dunque ad apprezzare questo cineasta per la sua semplicità e schiettezza, tentando allo stesso tempo di dimenticare le potenzialità che aveva espresso in passato…