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L'Antieroica

La storia del terrorista più famoso del mondo raccontata in "Carlos", serie di livello eccelso.

Carlos

19.04.2011 - Autore: Alessandro De Simone
Il percorso creativo delle serie televisive sta seguendo per molti versi quello della produzione cinematografica. Come era nell'epoca d'oro di Hollywood, ma anche di Cinecittà, infatti, gran parte del merito della riuscita e della qualità di un'opera è da addursi proprio a chi c'è dietro tutta la macchina organizzativa e realizzativa. È così sempre più spesso nelle serie americane e inglesi, è stato così ancor di più per Carlos, personaggio ambiguo e controverso che nel corso degli anni è diventato quasi un'ossessione per Daniel Leconte, produttore della serie televisiva omonima diretta da Olivier Assayas. Proprio Leconte, presentando la versione integrale di Carlos al da poco conclusosi Noir in Festival di Courmayeur 2010, aveva annunciato la sorprendente candidatura ai Golden Globes come Miglior mini serie televisiva dell’anno, ma d’altronde è anche vero che stiamo parlando di un vero e proprio film, linguisticamente e produttivamente parlando, anche se della durata di sei ore.

Girato con uno stile asciutto e modernissimo, prediligendo una fotografia estremamente luminosa che nella maggior parte dei casi crea un effetto di totale straniamento fisico e temporale dell’azione, Carlos è un’opera storicamente accurata e dettagliatissima e racconta l’avventurosa vita di Ilich Ramirez Sanchez, nome di battaglia Carlos (Edgar Ramirez), terrorista internazionale al soldo della causa palestinese e di qualunque causa anti-capitalista. Tra l’inizio degli anni Settanta e la metà degli anni Ottanta, Sanchez si è reso protagonista o è stato implicato in molte delle più spettacolari, ma anche inutilmente e vigliaccamente sanguinose, azione eversive che hanno segnato l’Europa e il Medio Oriente. Dedito in maniera sistematica all’alcool e al tradimento, delle sue donne, dei suoi committenti e dei suoi ideali, sempre per soldi o per piacere, Carlos viene descritto da Leconte e Assayas come un prigioniero del personaggio da lui stesso costruito e alimentato, egocentrico e ideologicamente incoerente, oltre che vanitoso e neanche troppo bravo nella pianificazione delle azioni e nelle scelte strategiche. Non un eroe, nè un mito, ma un uomo con molti difetti e pochi pregi, un racconto biografico costruito che però appassiona dal primo all’ultimo minuto e che delinea con grande asciuttezza e senza prendere posizioni di sorta un periodo storico, quello che ha segnato il passaggio dalla guerra fredda alla caduta del Muro di Berlino, che ha fatto crollare non solo le ideologie, ma anche la figura stessa del guerrigliero per la libertà.

Carlos è quindi non solo un appassionante serie d’azione, ma anche un compendio di storia contemporanea dal quale non si dovrebbe prescindere, perché sapere e non dimenticare serve sempre. A tutti.

La miniserie andrà in prima visione assoluta su FX dal 21 aprile ogni giovedì alle 21:55. Il consiglio spassionato è di non lasciarsela scappare.