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L'alba dei morti viventi

Remake al testosterone del capolavoro "Zombi" (Dawn of the dead, 1978) del grande George A. Romero, questa nuova avventura horror di Zack Snyder non fa certo rimpiangere l'originale.

L'alba dei morti viventi

12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani
Dawn of the dead, Usa, 2004; di Zack Snyder; con Sarah Polley, Ving Rhames, Jake Weber, Mekhi Phifer.   Milwakee, una sera qualsiasi; l'infermiera Ana (Sarah Polley) torna a casa dopo una lunga giornata di lavoro e passa una qualsiasi serata a casa con il marito, a guardare la TV. Il giorno successivo una bambina entra in casa, assale il marito e lo uccide. Pochi secondi dopo essere deceduto, anche l'uomo si trasforma in un mostro assetato di sangue. Da quel momento la vita di Ana cambia radicalmente. Insieme ad un gruppo di superstiti la ragazza riesce a chiudersi in un centro commerciale, dove bisogna sopravvivere ad un'orda di morti viventi che ha ormai invaso il paese: nuove regole, un nuovo stile di vita, soprattutto la consapevolezza che tutto quello che prima rappresentava la civiltà ora è del tutto distruttoInsieme il gruppo di sopravvissuti, comandato dal poliziotto Kenneth (Ving Rhames) e dal riservato Michael (Jake Weber), tenterà di darsi delle nuove regole di convivenza e allo stesso tempo di trovare una via di fuga alla catastrofe   Remake al testosterone del capolavoro "Zombi" (Dawn of the dead, 1978) del grande George A. Romero, questa nuova avventura horror di Zack Snyder non fa certo rimpiangere l'originale, anche se un paragone tra i due film appare alquanto inopinato; tanto il primo faceva leva infatti sul senso di angoscia e di oppressione che attanagliava lo spettatore, e conteneva in sé dei sottotesti politici e sociali di indubbio spessore, tanto questa rivisitazione è superficiale, adrenalinica, girata con i toni estetici ed i canoni del videoclip. Non per questo però "L'alba dei morti viventi" è un brutto film, tutt'altro: veloce, scoppiettante, strutturato su una sceneggiatura ben congegnata (che prende spunto dalla prima versione per allontanarsene ben presto), il lungometraggio di Snyder tiene incollato lo spettatore alla poltrona a partire dai primi dieci minuti, forse i più belli dell'intera opera. Dopo un incipit così folgorante e spaventoso, anche la parte centrale dentro il centro commerciale tiene piuttosto bene, con buone trovate ad effetto e dei lampi di humour nero abbastanza efficaci. E' nel finale che purtroppo la pellicola un po' si perde, soprattutto quando deve risolvere alcune situazioni e conflitti interni al gruppo dei sopravvissuti. Il film rimane comunque un horror di tutto rispetto, e di prima grandezza rispetto alla produzione di questi ultimi anni. Aiutato dalla superba fotografia di Matthew F. Leonetti, il regista esordiente dimostra di saper padroneggiare il genere e le sue regole, dotando il film di un ritmo narrativo e di una coerenza visiva molto al di sopra della media. Gli attori, relegati tutti in ruoli troppo poco articolati per essere figure a tutto tondo, se la cavano comunque con dignità, a partire dalla sempre brava Sarah Polley. Insomma, non soltanto per gli appassionati del genere "splatter", "L'alba dei morti viventi" è un film che ci sentiamo di consigliare, per passare almeno una serata all'insegna del divertimento truculento.