Roberto Saviano torna a lavorare in TV. In attesa della terza stagione di Gomorra, lo scrittore è già al lavoro su un nuovo progetto: una serie TV su Gheddafi.
Il nuovo show, co-prodotto dalla canadese Entertainment One e dall'italiana Palomar, seguirà la vita del dittatore della Libia Mu'ammar Gheddafi e il suo impatto nel mondo contemporaneo. Gaddafi (questo il titolo internazionale del progetto) è scritta e creata da Saviano insieme a Nadav Schirman, già regista di The Green Prince, documentario del 2014 vincitore al Sundance.
"La serie sarà incentrata su un guerriero, un sognatore che diventa un tiranno selvaggio e spietato - ha detto Saviano - Un magnate del petrolio multimilionario e un oppressore feroce. È la storia di un avventuriero del deserto, un 'tiranno rockettaro': uno che si prendeva la responsabilità di attacchi terroristici a cui però non aveva mai preso parte, e che fingeva di aver stretto amicizia con gruppi terroristici che non aveva in realtà mai conosciuto. E questo per ottenere il monopolio di uno dei più importanti fattori: la paura".
Carlo Degli Esposti, presidente della Palomar, la stessa casa di produzione della serie sul commissario Montalbano, ha definito il progetto: "una inedita, visionaria e tragica storia di follia".
Fonte: Variety
Il nuovo show, co-prodotto dalla canadese Entertainment One e dall'italiana Palomar, seguirà la vita del dittatore della Libia Mu'ammar Gheddafi e il suo impatto nel mondo contemporaneo. Gaddafi (questo il titolo internazionale del progetto) è scritta e creata da Saviano insieme a Nadav Schirman, già regista di The Green Prince, documentario del 2014 vincitore al Sundance.
"La serie sarà incentrata su un guerriero, un sognatore che diventa un tiranno selvaggio e spietato - ha detto Saviano - Un magnate del petrolio multimilionario e un oppressore feroce. È la storia di un avventuriero del deserto, un 'tiranno rockettaro': uno che si prendeva la responsabilità di attacchi terroristici a cui però non aveva mai preso parte, e che fingeva di aver stretto amicizia con gruppi terroristici che non aveva in realtà mai conosciuto. E questo per ottenere il monopolio di uno dei più importanti fattori: la paura".
Carlo Degli Esposti, presidente della Palomar, la stessa casa di produzione della serie sul commissario Montalbano, ha definito il progetto: "una inedita, visionaria e tragica storia di follia".
Fonte: Variety
