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La serie televisiva Utena

Mentre Chiho Saito si dedicava a disegnare la linea di comics, i suoi colleghi Kunihiko Ikuhara e Shinya Hasegawa, rispettivamente regista e character designer di "Utena", lavoravano a quello che sarebbe stato il perno del progetto Utena: la serie televisiva.

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19.05.2009 - Autore: Marco Rastrelli
Che cos’è il Be-papas? Domanda più che legittima, anche se sarebbe più corretto chiedersi “Chi sono i Be-Papas”? Rispettivamente sono Ikuhara Kunihiko, che ha lavorato a lungo alla Toei dove ha diretto \"SailorMoon\", Saito Chiho che scrive e disegna shojo manga da 18 anni riscuotendo un certo successo in Giappone e Shinya Hasegawa che è stato direttore delle animazioni di \"Sailormoon\" (lavoro durante il quale ha conosciuto Ikuhara che era il regista della serie), nonchè di alcuni episodi di \"Neon Genesis Evangelion\" della Gainax. Questo gruppo creativo formatosi quasi per caso - Ikuhara decise che Chiho Saito era la persona giusta per il suo progetto quando vide un suo libro di illustrazioni in una libreria - ha creato quello che potremo definire un vero e proprio fenomeno, che superando i confini del Giappone si appresta ad arrivare anche da noi. Grazie alla Yamato Video e alla Dynamic Italia vedremo presto sia la serie tv che l\'omonimo titolo cinematografico.   La serie tv Mentre Chiho Saito si dedicava a disegnare la linea di comics, i suoi colleghi Kunihiko Ikuhara e Shinya Hasegawa - rispettivamente regista e character designer di Utena - lavoravano a quello che sarebbe stato il perno del progetto Utena: la serie televisiva. Prodotta da Tv Tokio, la serie tv di \"Utena\" è andata per la prima volta in onda il 2 aprile del 1997 terminando il ciclo alla trentanovesima puntata nel dicembre dello stesso anno. \"Utena\" in quell\'anno vince 2 premi al Kobe Anmation Festival, come miglior serie tv del 1997 e per la miglior regia. L\'improvviso successo in Giappone spiazzò gli stessi autori di \"Utena\". Kunihiko Ikuhara non si presentò neppure a ritirare il premio a Kobe perché era impegnato nella realizzazione dell’ultimo episodio. Basta vedere uno spezzone di \"Utena\" per accorgersi dello spessore di questo prodotto televisivo. Se il fumetto ha incantato milioni di appassionati con i suoi splendidi tratti e con una struttura narrativa completa e avvincente, la serie televisiva coinvolge immediatamente gli spettatori grazie alla sapiente mano del regista Ikuhara che con \"Utena\" ha avuto la possibilità di esprimersi al meglio per la prima volta.   I tocchi di classe della regia sono innumerevoli. La presenza continua di rose che sono al tempo stesso elemento decorativo dei personaggi e parte di numerosi background. L\'invenzione delle ragazze ombra che potrebbero apparire un elemento comico, ma che in realtà sono un elemento di punteggiatura narrativa determinante per la comprensione dei singoli episodi.   Ma il vero punto di forza di \"Utena\" è un altro. La fusione tra immagini e musica, composte da Shinkichi Mitsumune, si integra perfettamente con l’ambientazione visionaria realizzata dall’Istituto Ohtori. L\'apice di questa abbinata la si raggiunge però durante le scene dei duelli in cui prendono corpo i cori scritti da J.A. Seazer. Testi particolari - di cui forse è \"inutile cercare un senso, perché a tutti gli effetti non ne hanno uno\" come ha dichiarato sconcertato lo stesso Ikuhara - che meriterebbero di avere una sottotitolazione nella versione italiana della serie televisiva.   \"Utena\" è una serie che incontrerà sicuramente i favori di chi legge abitualmente shojo manga. E\' consigliata anche a chi è a caccia di novità e non è necessariamente un appassionato di questo genere di produzioni.                                      
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