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La parola alla difesa

Il volto imbattibile della legge ha il volto insospettabile di James Belushi. La comedy incontra il legal ma uno dei due cambia strada

The Defenders

08.09.2011 - Autore: Valeria Roscioni
Qual è quel serial che nasce documentario, cresce legal e fa morire la comedy? Se l’oracolo di Delfi avesse pronunciato questo indovinello al povero Edipo per poter ascendere al trono sarebbe toccato guardare The Defenders, serie firmata CBS in arrivo su Rai 3. Infatti quello che è, di fatto, un legal deve la sua nascita a un’idea di Harry e Joe Gantz, produttori esecutivi, che per alcuni mesi hanno seguito la coppia di avvocati difensori  Michael Cristalli e Marc Saggese con l’intento di dar vita ad un documentario che poi, però, il canale ha convertito in una serie vera e propria affidando il ruolo dei due protagonisti a  Jerry O’Connell e James Belushi. Impeccabile il primo, amante del rischio e alle prese con un divorzio il secondo.

Una coppia imbattibile la cui immagine troneggia persino su di un gigantesco cartellone pubblicitario. Se alla difesa ci sono loro per l’accusa le cose si mettono male. Niente iperboli, però. O almeno niente di eclatante. L’impostazione realistica della serie la irrigidisce, le impedisce di volare altro, la rende schiava di un’aria da docu fiction che, però, non riesce a fare proprio il marchio di fabbrica dell’intuizione geniale dietro a Modern Family. La comedy creata da Christopher Lloyd, infatti, facendo dell’effetto reality una cifra stilistica del tutto funzionale all’amplificazione della risata rende le sbarre di una gabbia narrativa così ingombrante un elemento in più e non una costrizione. Di contro, The Defenders, paga il dazio del suo realismo.

Il ritmo ne risente e in cambio allo spettatore non viene data alcuna soddisfazione altra. Non nell’intreccio delle vicende personali dei due avvocati, non nel comportamento del più goliardico, ma pur sempre contenuto Belushi, non nella costruzione dei casi di ogni puntata, perfetti come gli ingranaggi di un orologio svizzero ma tremendamente freddi. La visione del singolo episodio, allora, non disturba e non appaga, interessa ma non appassiona. Si rimane in bilico tra la creazione ex novo e la verosimiglianza. La mancanza di enfasi non è supportata da una dose di realtà talmente massiccia da bucare lo schermo. L’accusa ha così parlato. La parola, ora, va a The Defenders a partire dal dal 12 settembre ogni lunedì alle 21.05 su Rai 3

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