NOTIZIE

La neve nel cuore

Fin dalle prime immagini il film si presenta come veicolo predisposto a supportare al meglio la recitazione di una serie di affiatatissimi caratteristi avvezzi alla commedia più classica

The Family Stone

12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani
The Family Stone, Usa, 2005
Di Thomas Bezucha; con Sarah Jessica Parker, Diane Keaton, Rachel McAdams, Claire Danes, Luke Wilson

Ma chi l’ha detto che durante le feste tutti ci sentiamo più buoni? Il Natale in casa Stone quest’anno si presenta al contrario come assolutamente “frizzante”: il primogenito Everett (Dermot Mulroney) sta infatti portando la sua fidanzata, l’algida Meredith (Sarah Jessica Parker), a conoscere tutta l’allegra brigata di genitori, fratelli ed affiliati. L’accoglienza già dall’inizio non sembra delle migliori; in particolare la più giovane, Amy (Rachel McAdams) prova antipatia per la nuova arrivata, e ben presto le mette contro l’intera famiglia. In una serie di eventi che molto si avvicina al tragicomico, le feste passeranno in casa Stone non senza sorprese: tra vecchi fidanzato che rispuntano fuori, sorelle che arrivano all’improvviso, e soprattutto nuovi amori che nascono senza volerlo, alla fine dei tre giorni passati insieme il gruppo troverà nuove energie e nuova linfa vitale.

Secondo film del fino a dora misconosciuto Thomas Bezucha, questo “The Family Stone”  -preferiamo chiamarlo con il suo titolo originale, vista la barbarie di quello italiano – si presenta fin dalle prime immagini come veicolo predisposto a supportare al meglio la recitazione di una serie di affiatatissimi caratteristi avvezzi alla commedia  più classica: inutile o quasi citare la mitica Diane Keaton, che in questo caso si pone come discreta “spalla” per i vari e più giovani Luke Wilson, Dermot Mulroney, ecc. Volendo segnalare il migliore in questo nutritissimo cast, la nostra scelta non può non ricadere su una sorprendente Sarah Jessica Parker, isterica ed insieme tenerissima “megera”. Ma anche la sempre più bella Rachel McAdams sembra affilare le armi della sua recitazione, pronta ad imporsi come nuova stella del firmamento hollywoodiano (ed i numerosi film visti con lei quest’anno sembrano confermarlo in pieno). 

Opera che ha dunque il suo indubbio punto di forza negli attori, “The Family Stone” possiede anche una sceneggiatura in grado di costruire alcuni momenti davvero comici: dialoghi e situazioni al vetriolo condiscono una serie di gustosi siparietti, che alla fine però non tolgono al film una pesante sensazione di stucchevolezza;  a parte una vena di “politically correct” che invade letteralmente il lungometraggio e non lascia spazio ad alcuna sana cattiveria, il buonismo pervade l’intera vicenda incide notevolmente sullo stesso ritmo narrativo dell’opera; nella parte centrale “The Family Stone” si appesantisce notevolmente, e la regia un po’ incerta di Bezucha certamente non possiede il piglio per superare con la sola messa in scena questo rallentamento. Alcune scene, soprattutto verso il finale scontato, sono state montate con eccessiva retorica.

Mielosa ma a tratti piuttosto divertente, questa commedia ha il pregio di poter annoverare un grande cast di attori ed il difetto di non saper offrirgli una storia originale e spigliata. Certo, rimangono le interpretazioni, ma non bastano di sicuro per promuoverlo a pieni voti.