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La giuria

Dopo 'il socio', 'il cliente' e l'amico del giudice arriva in Italia l'ennesimo pacchettone giudiziario firmato Grisham. A dirigere un cast stellare è Gary Fleder ma come spesso accade di questi tempi, la macchinona hollywoodiana si ingolfa subito per poi steccare un'infinità di note.

La giuria

12.04.2007 - Autore: Arthur Pang
Di Gary Fleder Gene Hackman, Dustin Hoffman, John Cusack e Rachel Weisz   Una giovane vedova che ha perso il marito per mano di un folle cita in giudizio una delle più grosse società che fabbricano armi in America. Un'utopica quanto giusta causa. A difenderla il buon, umile e moralista avvocato Rohr (Dustin Hoffman). Contro di loro un avvocato-marionetta manipolato dal consulente per giurie Fitch (Gene Hackman) e ovviamente dai soldi dei fabbricanti d'armi. Tutto ruota intorno alla giuria, non esiste più il verdetto. Perchè le giurie si scelgono, si manipolano, si comprano in saldo o a diecimilioni di dollari. Basta avere dalla tua otto giurati e la pratica è chiusa. Un gioco da ragazzi per Fitch che però ha un nemico in più: la coppia dei buoni ma neanche troppo Nick e Marlee, John Cusack e Rachel Weisz. Spinti da una misteriosa forza (oltre i soldi) che li porta a rischiare la vita e a lottare oltre le proprie possibilità, la giovane coppia studia un piano al limite del surreale per ottenere i favori di tutti i giurati e per 'distruggere' Fitch. Punto di partenza: il timido e onesto Nick riesce a farsi scegliere tra i dodici giurati.   La 'Giuria' non è nè un dramma giudiziario, nè un thriller. Ma questo che avrebbe dovuto essere il suo punto di forza diventa clamorosamente il suo opposto. Il film corre dritto verso un esito scontato, privo di qualunque suspanse, poco interessante anche per l'irrealtà del suo lento procedere. Un giro di centinaia di miliardi di dollari, la dichiarata lotta al mercato e all'industria delle armi, un processo senza pari prima, vengono oscurati dal tentativo di furto del verdetto, dalla dichiarata necessità di rendere esplicito il fatto che questo processo non ha senso, il suo verdetto è stato deciso-comprato prima. Una storia di corruzione, quindi nessuna novità. Cambia la cornice ma non il quadro. Ma sopratutto non veniteci a raccontare che il mondo delle armi, possa venir ricattato da una giovane e misteriosa donna che con il suo telefonino e una buona preparazione ricatta tutto e tutti... e oltre al processo si porta a casa venti miliardi. Mondo delle armi che ha dalla parte sua il più grande 'consulente di giurie' della storia degli Stati Uniti. Un ruolo che a noi dice poco, ma secondo il film è molto più importante del magistrato stesso. Uno che guarda caso non ha mai perso un processo, uno che se ti deve far amazzare non esita un secondo. Uno che si fa prendere per culo dalla prima scena. Uno che butta venti miliardi senza nessuna certezza. Non esiste!   Ultima nota il cast del film. Prima volta insieme sullo schermo Gene Hackman e Dustin Hoffman, sempre grandi e splendenti. Prima volta insieme Cusack e Weisz. Manipolatori, affascinanti, simpatici. In America gli attori non saranno mai il problema di un film. E poi i ruoli minori. Una cinquantina i personaggi parlanti: tutti volti semi-conosciuti, bravissimi, alcuni addirittura senza nessuna battuta. Forse questa è la più strana e centrata idea del film.