Italia 2005
Regia di Umberto Marino;
con Raoul Bova, Donatella Finocchiaro, Max Giusti
Riconosciuto dal Ministero dei Beni Culturali come film di interesse nazionale, “La fiamma sul ghiaccio” è la storia di un amore estremo ed assoluto, che non chiede spiegazioni, non accetta rifiuti. E può unire l’inconciliabile, come Raoul Bova nei panni di un autistico isolato nelle sue ossessioni e una clochard confusa e piena di sogni, decisa ad inseguirlo.
Umberto Marino firma regia e sceneggiatura, ed affianca Raoul Bova in un lungo lavoro sul personaggio, sull’espressività bloccata di chi non sa riconoscere le emozioni, il corpo mutilato di chi non può viverle.
La credibilità della malattia è poi secondaria, perché i due protagonisti sono due simboli, due persone completamente disarmate ad affrontare tutte le fasi, i classici passaggi universali, dell’amore. Fabrizio è un professore di matematica. La sua vita è protetta e scandita tra il lavoro all’università e le mure domestiche, nella casa dei genitori, le abitudini di ogni giorno. Tutto è tenuto sotto controllo, quantità e tempo concesso ad ogni avvenimento, nessuno spazio agli imprevisti.
E’ assolutamente impreparato a conoscere l’amore, quello che non ti aspetti e non riesci ad arginare, quello che è come una malattia mentale. Caterina è una ragazza disturbata, irregolare, vive per strada, sganciata dalla realtà. Periodicamente ha delle crisi e viene ricoverata, sedata in uno stato accettabile di normalità. Quando incontra Fabrizio le basta uno sguardo per capire che lui è il suo amore, e decide di rincorrerlo ovunque, di richiamarlo alla vita.
Eppure il loro è un viaggio che non si appiattisce sui clichè della malattia - dottori, farmaci, e società circostante - né enfatizza il dramma dell’amore, che forse non dura, o forse passa senza lasciare né vincitori né vinti. Disseminato di poesia, accompagnato da una bellissima colonna sonora, è un’emozione che ci attraversa e ci lascia senza esatte parole di spiegazione, ma che forse vale la pena vivere.
NOTIZIE
La fiamma sul ghiaccio
Umberto Marino firma regia e sceneggiatura, ed affianca Raoul Bova in un lungo lavoro sul personaggio, sull'espressività bloccata di chi non sa riconoscere le emozioni, il corpo mutilato di chi non può viverle
12.04.2007 - Autore: M.S.