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La fiaba sanguinaria di Grimm

La televisione ha ancora voglia di sognare, salvo tramutare l'incantesimo in terrore, attingendo al patrimonio della fiaba tradizionale. Invece Grimm assomiglia ad un indeciso incubo che non ha scelto con sicurezza da quale parte stare

Grimm - David Giuntoli

26.06.2012 - Autore: Alessia Laudati
Dopo i recenti Once Upon a Time e il film Biancaneve con la perfida Julia Roberts, la televisione attinge ancora una volta al ricco bacino delle fiabe tradizionali per raccontare una storia al limite tra fantasy, horror, e crime drama. Grimm, figliuolo NBC, si inerpica infatti nella difficile commistione tra generi diversi, con a capo due esperti mestieranti del brivido: David Greenwalt (Buffy, Angel) e Jim Kouf (Angel, Ghost Whisperer).

La serie inizia con una premessa di discendenza che ricorda da vicino l’albero genealogico di Once Upon a Time; questa volta l’eroe, il detective omicidi Nick Burkhardt (David Giuntoli), è l’ultimo erede della famiglia Grimm, destinatario di poteri soprannaturali per la caccia ai demoni nascosti sotto sembianze umane. La storia ha inizio quando sul promettente detective, complice il passaggio di una cara zia morente, si scaglia la pesante eredità dopo la quale nessun gentile volto di ragazza potrà essere guardato senza paura di scorgervi un terrificante demone mascherato. La materia fiabesca si presta benissimo alla caratterizzazione di personaggi con ruoli ben definiti, per esempio l'unico riuscito lupo mannaro/mentore, ma Grimm perde l’occasione fortuita di costruire personaggi epici ed eroici. Il protagonista è insolitamente fuori parte, sembra un sempliciotto privo della verve dell’eroe, malamente accattivante e ancora troppo perfettino per abbandonarsi all’ordine superiore della lotta del bene contro il male.

L’atmosfera scelta, l’aspetto più completo e visivamente accattivante, per la Portland a doppia faccia è quella fumosa e colorata di un libro di fiabe, dove sono il rosso ed il verde acceso a predominare. Ma quando finalmente veniamo a contatto con il cattivo nascosto dietro la sequoia insolitamente verde, ci sembra di fare un salto di teleschermo e ritrovarsi di fronte ai vampiri di Buffy. Poi se ci si ricorda che sono le gesta di un cacciatore di demoni, provvisto di libri dai quali studiare le tipologie del male, c’è decisamente qualcosa che non funziona in questa serie tv che non trova certo una propria originalità stilistica.
 
Grimm debutta su SyFi, Mediaset Premium Gallery, il 2 luglio, dove andrà in onda ogni lunedì alle 21:15.

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