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La favola di Benigni

La favola di Benigni

Pinocchio

12.04.2007 - Autore: Ludovica Rampoldi
Un sogno che dopo ventanni savvera. Difficile trattenere lemozione e la gioia, ora che Pinocchio sta per uscire in 900 copie solo in Italia. E infatti Benigni non si trattiene, salta, si dimena, bacia tutti gli attori del cast e della troupe. Ci sono tutti, da Carlo Giuffrè a Kim Rossi Stuart. Manca solo Danilo Donati, morto durante la lavorazione del film che a lui è dedicato, e il direttore della fotografia Dante Spinotti. Assente giustificato, a quanto dice il regista: Lui è friulano, ora sta in Afghanistan con gli alpini Benigni non si dimostra intimorito dallattesa spasmodica che sta montando intorno al suo film (Questentusiasmo è la cosa più bella che cè, sono grato agli attenditori) , e parlando di Pinocchio non riesce proprio a contenersi. E un personaggio meraviglioso, è lui che mi ha scelto. Ho unattrazione amorosa, un impeto passionale verso di lui. Lartista deve trasmettere entusiasmo, pur con la consapevolezza della morte e della tristezza. E Pinocchio è un inno alla fantasiaNulla al mondo è più bello di Pinocchio, è un endecasillabo, lo sentite? Nulla al mondo è più bello di Pinocchio!. E una figura poetica, uno che non crede nellesistenza del male, degli assassini. E un puro, un francescano, dice Cerami, già autore con Benigni de La vita è bella. A proposito di quel film, come è stato il percorso da quel successo planetario alla realizzazione di Pinocchio? Ci abbiamo messo dentro tutto quello che La vita è bella ci ha dato, in termini materiali e spirituali. Lo abbiamo affrontato con la massima libertà, e con tutto lamore del mondo. Certo che, se aspettavamo ancora un altro anno, ero pronto per fare Geppetto Quella di Pinocchio, si sa, è una vecchia ossessione anche di Fellini, e parlando del Maestro Benigni si emoziona: Federico mi chiamava Pinocchietto. Mi diceva sempre il prossimo film si fa Pinocchio: si sono fatte tante prove, tanti test anche con il trucco. Poi, prima di andarsene, mi ha lasciato con laugurio più bello: Robertino, lo farai tu Pinocchio. Fellini aveva una vera e propria adorazione per il testo di Collodi, lo usava come un libro divinatorio, quasi come il Vangelo! Un libro così denso di significato che bastava puntare il dito a caso e avevi una risposta. Quanto a me, ho pianto un milione di volte, ogni volta che ho visto il film. E ogni volta che leggo il libro mi viene voglia di mandare un mazzo di fiori a casa Collodi Le polemiche sul mancato nome di Collodi sulle locandine del film lo fanno sorridere: Sarebbe come dire: la Bibbia tratto dallomonimo romanzo di Dio?! E ridicolo, Pinocchio è un libro universale. Non cè un vero lieto fine in Pinocchio, non cè felicità nella sua redenzione, sottolinea Benigni: Lultima frase di Pinocchio è lunica vera menzogna, quando dice Come son contento di essere diventato un ragazzino perbene\'. Le altre erano bugie meravigliose, gioiose. Ma senti questa che brutta frase Dopo uno ha voglia di spararsi un colpo in testa. Lincontro tra Pinocchio e il comico toscano risale ai tempi di Benigni bambino,nato a Misericordia e di nome Benigni, il che da solo è una richiesta daiuto! Mio babbo non cera mai, e mia mamma mi raccontava Pinocchio e Dante: li conosceva a memoria, perché non sapeva leggere. Io quei due li confondevo per via del naso lungo. Ma poi ho incontrato un verso di Dante, sentitelo: Legno sanza governo portato dalla divina povertà. BeQuesto è Pinocchio! Il film negli Stati Uniti esce il 25 dicembre, in tempo per gli Oscar. Come si fa a non sperarci. E poi loro hanno in mente il Pinocchio di Disney che è talmente diversocredo che questo film possa riservare agli americani molte sorprese.