NOTIZIE

La Faccia del cattivo

La tragica storia di Bruno Lüdke, condannato a morte solo perché aveva una fisionomia da serial killer

La Faccia del cattivo

12.04.2007 - Autore: La redazione
Teorie scientifiche infondate, pregiudizi sociali, ideologie totalitarie. Un mix letale che finisce per colpire soprattutto gli innocenti. La Faccia del cattivo, in onda domenica 25 febbraio 2007 alle 21.00 su History Channel (canale 406 di SKY), racconta una vicenda realmente accaduta, la tragica sorte di Bruno Lüdke, condannato a morte come pericolosissimo serial killer. La prova della sua colpevolezza? Il suo volto, che incarnava perfettamente tutti gli stereotipi fisici e sociali del delinquente, così come sono stati ipotizzati da Cesare Lombroso, secondo il quale i criminali portano nella propria fisionomia dei tratti anti-sociali fin dalla nascita.

Il documentario parte esplorando la figura dello studioso italiano proponendo un inedito filmato di Lombroso -girato un anno prima della sua morte- alle prese con un suo paziente di un ospedale psichiatrico. Analizzando l’impatto che le sue teorie hanno avuto nel corso degli anni, "La faccia del cattivo" finisce poi con il  ricostruire la vicenda giudiziaria di una delle vittime eccellenti degli studi lombrosiani, Bruno Lüdke, avvalendosi dei fondi fotografici relativi alla sua storia giudiziaria nonché delle testimonianze di psicologi e storici.

Tutto ha inizio il 18 marzo 1943. Presso il Comando della Polizia di Berlino un uomo viene fermato e accusato dell’omicidio di una vedova. Si chiama Bruno Lüdke, ha piccoli precedenti per furto e viene considerato un “ritardato”. Interrogato dal solerte Commissario Franz, in assenza di testimoni e probabilmente in seguito a percosse, Lüdke, semplice garzone di lavanderia, dalla corporatura massiccia e dai lineamenti tozzi e grossolani  ma del tutto inoffensivo, confessa di essere l’autore di ben 20 omicidi. Durante ulteriori indagini, quando ormai il personaggio del mostro è nato, gli vengono attribuiti altri crimini, fino a raggiungere il numero di 51 omicidi, praticamente un terzo dei delitti commessi e non risolti tra il 1926 ed il 1943.

Non ci sono prove certe che incastrino Bruno Lüdke ma è troppo ghiotta l’opportunità di attribuirgli i casi irrisolti e, soprattutto, quella di dimostrare che chi ha una determinata fisionomia è un essere umano inferiore e pericoloso per la società. Va quindi eliminato senza indugi. Soprattutto nella Germania razzista dominata dal nazismo. Tanto che Hitler e Goebbels non possono che esprimere la propria soddisfazione per la felice conclusione delle indagini. Il destino di Lüdke è segnato. Dopo aver subito diversi “esperimenti” in un ospedale di Vienna ed essere fotografato sia nudo che vestito – le sue foto, che dovevano dimostrare “scientificamente” la sua colpevolezza, sono ancora conservate in tre grossi album a Berlino – Lüdke viene ucciso con un’iniezione letale nel 1944.

Questa vicenda tragica è stata raccontata anche dal cinema. Nel 1957 il regista Robert Siodmak  ha realizzato L’ordine segreto del Terzo Reich, basandosi però sulla versione ufficiale dell’intera vicenda. Solo nel 1995 l’ex Commissario di Polizia di Rotterdam, Jan A. Blaauw riprenderà tutti gli atti dell’inchiesta e dimostrerà l’innocenza di Ludke.

"La faccia del cattivo" è diretto da Davide Tosco, prodotto da GraffitiDoc e Les Films d’Ici, con il sostegno della Regione Piemonte, della Film Commission Torino Piemonte e dal Programma MEDIA dell’Unione Europea.

FILM E PERSONE