NOTIZIE

La docusoap "I love Italy"

"I Love Italy" può considerarsi un esperimento riuscito, molto più documentario che telenovelas (a guardare queste prime puntate n.d.r.) anche se, per dare un giudizio più esaustivo sul programma, sarà necessario attendere le prossime puntate.

I love Italy

21.06.2001 - Autore: Roberto Denaro
In puro stile Turisti per caso (vi ricorderete sicuramente le avventure soavemente descritte su Raitre dai coniugi Roversi perennemente in giro per il mondo), è cominciata su Tele+Nero la docusoap I love Italy, in onda ogni giorno dal lunedì al venerdì alle 20.25, da un soggetto di Vari e Scarpelli, con la regia di Vari e Bocola. La storia è incentrata su un viaggio, un ritorno alle origini e, in alcuni casi, un poetico, idilliaco avvicinamento alla realtà italiana, descritto con gli occhi e raccontato con le parole di sei abitanti, differenti per età e cultura, della Grande Mela, in parte emigranti, in parte stranieri ma, in ogni caso, per origini o passione, amanti del nostro popolo. Si parte, come dicevamo, da New York, con una breve presentazione dei protagonisti dellinconsueta soap, si prosegue con i racconti di vita degli emigranti e di chi, pur vivendo da sempre in America, ha forti radici, conserva solidi legami con litalica nazione (è questo il caso del giovane Cosmo Anthony frasca, illustratore con il papà che vive vicino Caserta n.d.r.). Quindi il gruppo finalmente si riunisce per arrivare in Italia e, dalla seconda puntata, incominciare un lungo on the road attraverso le principali città darte dellamata penisola. Nella prima puntata, quella della partenza per intenderci, i sei si apprestano a partire con il loro carico demozioni, bramosi comunque di rivedere i luoghi dellinfanzia, assaporare i piatti tipici della nostra cucina oppure, perché no? studiare le nuove mode (come nel caso di Lawall Fausat, stilista londinese, da sette anni a Brooklyn con un\'unica grande passione, il nostro popolo n.d.r.), consci comunque del fatto che, come afferma con arguzia Antonio del Duca (78 anni, poeta dialettale): in fondo, lunica differenza che ci sta tra Napoli e LAmerica è che qui ci stanno i palazzi più alti, questo è tutto! Andando nel particolare, lintera vicenda è sapientemente scandita da musiche scelte con estrema accuratezza e inventiva, passando da Dean Martin per arrivare agli 883, e da una regia attenta e mai banale. In sostanza I Love Italy può considerarsi un esperimento riuscito, molto più documentario che telenovelas (a guardare queste prime puntate n.d.r.) anche se, per dare un giudizio più esaustivo sul programma, sarà necessario verificare se il tutto si trasformerà, con il passare delle puntate, in una sorta di Beautiful allitaliana oppure, ed è questa la soluzione che noi sinceramente ci auspichiamo, se si continuerà a seguire questa strada, dandoci la possibilità, magari con qualche lacrimuccia daggiunta, di rivedere luoghi della nostra terra, troppo spesso, sottovalutati o ritenuti da noiindigeni, a torto, normali.  
FILM E PERSONE