La Bestia di Patrick Swayze

La malattia gli era stata diagnosticata subito dopo aver girato l’episodio pilota di “The Beast”, così Patrick Swayze, che di mollare non aveva proprio nessuna intenzione, ha trasformato Charles Barker, rude agente dell’FBI sotto copertura, nella sua ultima, intensa interpretazione.

La Bestia del titolo può riferirsi alla burocrazia o alle operazioni di infiltrazione, ma per Swayze era una smorfia alla sua Bestia nera, ai suoi demoni interiori. Malgrado le faticose terapie, l’attore voleva essere sulla scena e a questo personaggio ha dato carne, ossa e tutto il fiato che aveva in corpo. Quel che resta è impressionante e strettamente legato a questo addio. E non si tratta di suggestioni ma di un lavoro portato a termine con sensibilità e cognizione, senza disperazione, con dignità. Swayze era un leone energico e fiero e molti critici hanno rintracciato nel viso segnato ed enigmatico di Barker, una delle migliori performance della carriera dell’artista.
La strafottenza e l’avversione per le regole del veterano chiamato ad addestrare una recluta che in realtà è incaricata di controllarlo, ricordano tanto Bodhi, il surfista ribelle e un pò guru di "Point Break". E in effetti è pensando a quel ruolo che i produttori si erano convinti ad accettare la candidatura di Swayze.

Lo show, che Swayze a parte, è purtroppo un modesto poliziesco, non ha avuto grandissima fortuna e si è fermato al tredicesimo episodio. La verità comunque, al di là degli ascolti, è che l’impegno che la star ha messo al servizio di “The Beast” ha inciso talmente tanto sulla natura di una serie cha altrimenti sarebbe passata inosservata, che nessuno avrebbe potuto ereditare un ruolo così caratterizzato, e d’altro canto rinunciare attraverso la sceneggiatura al personaggio chiave sarebbe stato un delitto imperdonabile.

Questa era la sua Bestia, lo aveva detto e aveva ragione.

Cielo trasmetterà tutti gli episodi della serie a partire dal 13 dicembre ogni lunedì alle 22:00.