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La banda del Bagaglino

La banda del Bagaglino composta da Pippo Franco, Leo Gullotta, Oreste Lionello, Martufello e compagnia bella, torna finalmente in tv, con il nuovo varietà del venerdì sera di Canale 5, di prima serata.

Marameo

14.03.2003 - Autore: Roberto Denaro
La banda del Bagaglino composta da Pippo Franco, Leo Gullotta, Oreste Lionello, Martufello e compagnia bella, torna finalmente in tv, con il nuovo varietà del venerdì sera di Canale 5, di prima serata. Il titolo della trasmissione, in diretta dal Salone Margherita in Roma, è Marameo, termine atto a rilevare proprio lo spirito che pervade lintero programma, teso a sberleffare personaggi vip, soprattutto politici, dello Stivale. \"Marameo\" è anche simbolicamente il nome della casa digiene mentale che nella finzione scenica, sotto lattenta supervisione del direttore Pippo Franco, fa da perno allintero show. Le primedonne dello spettacolo sono addirittura quattro, che impersoneranno in ogni puntata, con la loro esuberante e prosperosa femminilità, alcuni mitici sex simbol del passato. Questa settimana abbiamo avuto Liza Minelli, (la splendida Ramona Badescu), Marylin (Angela Melillo N.d.R.) Kim Basinger (lex letterina Giulia Montanarini) e Rita Hayworth (limmancabile Pamela Prati), tutte impegnate nel disperato tentativo di conquistare il cuore di Silvio (Berlusconi n.d.r.) interpretato, come gli anni passati, da Lionello. Il programma in ogni modo, di là dallavvenenza riconosciuta delle splendide protagoniste appena citate, si regge sui guizzi e sulla comicità, in verità un po annacquata da anni e anni di sovraesposizione televisiva, di Gullotta e degli altri. Rispetto agli altri anni con Marameo, a detta dello stesso conduttore Pippo Franco, si è cercato un ritorno alle origini, ai monologhi di stampo teatrale. Limpegno indubbiamente cè, anche se il livello delle battute è ancora lontano da uno standard qualitativo accettabile. Unironia trita e ritrita, a volte eccessivamente volgare, che oramai non fa più ridere nessuno, una satira che non punge mai e che, piuttosto, sembra essere al servizio dei potenti. Come si spiega allora il gran successo di pubblico di questa, come delle altre, edizioni? A nostro avviso il motivo va ricercato proprio nella simpatia di professionisti della risata quali Pippo Franco, Lionello ed il talentuoso Manlio Dovì, capaci di compensare con la propria bravura le manchevolezze degli autori. Successo determinato, naturalmente, anche nel carattere molto popolare e rassicurante del programma, che non fa pensare (mai n.d.r.) ed entra nelle case dellitaliano medio senza disturbare (come potete immaginare, tuttaltra cosa rispetto al finto momento di coprofagia visto nel programma di Luttazzi) Non mancano, naturalmente, le macchiette dedicate a personaggi che nellultimo periodo hanno, vuoi o non vuoi, conquistato unincredibile notorietà, come Bush, interpretato da un irresistibile Manlio Dovì, Letizia Moratti e, purtroppo, anche Osama Bin Laden (rifatto da Lionello con tanto di slang napoletano). Grande novità di questa nuova edizione dello show targato Pingitore La Gogna: ogni settimana, infatti, un ospite diverso si sottoporrà, senza poter rispondere direttamente, alla tortura delle \'carognesche\' domande del pubblico in sala e dei telespettatori. Nella prima puntata vittima di questefferata crudeltà è stata la leonina Alba Parietti ma, si mormora, di nomi ben più prestigiosi (il più volte imitato Giulio Andreotti?) già pronti per le future \'gogne\'.      
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