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Kontroll

Il film rivelazione della giovane cinematografia europea proviene dall'Ungheria, ed è un thriller inquietante e comico, frenetico e visionario, oscuro e coinvolgente: la storia dei controllori della metropolitana di Budapest

KONTROLL

12.04.2007 - Autore: M.S.
Kontroll
2004, Ungheria; di Nimrod Antal

Il film rivelazione della giovane cinematografia europea proviene dall’Ungheria, ed è un thriller inquietante e comico, frenetico e visionario, oscuro e coinvolgente: la storia dei controllori della metropolitana di Budapest.

Pluripremiato nei festival europei, Kontroll è l’opera prima del giovane regista Nimrod Antal, interamente ambientata all’interno della metropolitana di Budapest.
Non vediamo mai la luce ma solo metallici passaggi grigi, fredde luci al neon, banchine e prospettive tagliate strette intorno ad una umanità allucinata.

In questo mondo sotterraneo prende forma la marginalità, e divenbtano protagonisti i tanto odiati controllori.
La linea sud è il tratto più famigerato, ed è affidato ai controlli  di una improbabile squadra, piuttosto inefficiente, tra cui un narcolettico, un simpatico vecchietto,  un ragazzone ingenuo.

Ogni giorno devono affrontare il loro compito alla maniera ungherese: senza nessuna divisa i controllori si aggirano guardinghi sulle banchine, e non appena salgono sul treno infilano rapidi la fascia al braccio e intimano ai passeggeri “biglietto o abbonamento?”.
Peccato che ad aspettarli ci siano le risposte non proprio affabili del mondo dei passeggeri, quelli del “di sopra”, puttanieri, travestiti, paranoici, frustrati, che riescono a mettere in crisi e perfino a torturare i malcapitati protagonisti.
Così che il gruppetto di control-terroristi sembra vittima di un mondo ancora più folle di quanto riescano a prevedere, da cui tentano di fuggire e che li emargina.

Carrellate esilaranti e demenziali costruiscono la metaforica lotta tra il mondo di sopra e quello di sotto, i normali e gli esclusi, confondendo i limiti della reale ambientazione , per condurci poi  come in una spirale dentro le vicende, dietro le quinte, tra tunnel, condutture, insensati railing,   sfide lungo i binari.

Finchè diventa praticamente impossibile distinguere reale e visionario, sogno e incubo, verità o bugie dietro cui si nasconde il protagonista, il capobanda, che ha rinunciato ad una carriera promettente, a portare  a termine i suoi progetti, e si è rifugiato nel sottosuolo che è quell’ inferno simbolico che ognuno di noi si porta dentro, e si trascina dietro nel suo bagaglio. La ricerca di un misterioso assassino diventerà per lui la ricerca dentro di sè, sempre più verso il fondo,  per prepararsi al railing finale.

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