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Johnny Depp

La star che piace alle ragazzine urlanti e ai cinefili più spocchiosi.

Blow 1

20.09.2001 - Autore: Stefano Finesi
È difficile mettere daccordo cinefili spocchiosi e ragazzine urlanti, ma Johnny Depp cè riuscito. Scegliendo copioni da antidivo e lavorando per cachet che farebbero inorridire buona parte di Hollywood, è diventato comunque una star a tutti gli effetti, di quelle che alimentano innumerevoli fans club e che ai festival creano scompiglio tra i paparazzi, di quelle insomma con il nome sopra il titolo del film. Ma la vocazione da drop out, in produzioni indipendenti e ruoli difficili, rimane intatta per lattore di Ed Wood e Paura e delirio a Las Vegas, e verrebbe da cercarne le radici in unadolescenza sofferta e sbandata, che ha segnato le future scelte di Depp in modo significativo. Nato a Owensboro, nel Kentucky, trentotto anni fa, il piccolo Johnny si trasferisce presto in Florida, dove gli muore il padre mentre è ancora giovanissimo. Abbandonata la scuola, egli mette il proprio ribellismo al servizio del rock & roll, suonando la chitarra nel gruppo dei Kids: i Kids vanno forte e in Florida fanno da supporters ad astri nascenti come i Ramones o i Talking Heads, arrivando anche ad aprire i concerti di Iggy Pop. Quando però arriva il momento del salto di qualità e della trasferta a Los Angeles, per un lancio alla grande della band, il flop è dietro langolo. Archiviata momentaneamente la carriera da musicista, Depp conosce allora, tramite la prima e unica moglie, la truccatrice Lori Allison, un divo in ascesa come Nicholas Cage: è lui a procurargli un provino per Nightmare Dal profondo della notte e Wes Craven lo ingaggia senza indugi. Lanno è il 1984, ma il successo è destinato ad arrivare da una serie televisiva, 21 Jump Street, che lo trasforma in idolo delle teen ager. Dopo essere passato per le mani del papa del trash John Waters, che lo scrittura per Cry Baby, è un altro autore fuori dagli schemi a rivelarne la statura di attore e a trasformarlo stavolta in unicona planetaria: con Edward mani di forbice, di Tim Burton, Depp inaugura infatti una lunga galleria di personaggi emarginati ma a loro modo geniali, di perdenti visionari osteggiati dalla società ma pronti a un riscatto esistenziale. Coccolato dai registi più impegnati, è il protagonista di Arizona Dream, di Emir Kusturica, di Buon Compleanno Mr Grape, di Dead Man, di Jarmusch, fino a bissare lesperienza con Burton, che in Ed Wood gli regala forse la parte più bella della sua carriera. Intanto anche i rotocalchi iniziano a contenderselo, visto il successo del suo locale losangelino, il Viper Room (in cui morirà River Phoenix) e vista soprattutto la sua movimentata vita sentimentale: dopo un paio di flirt con Sherilyn Fenn e Jennifer Grey (Dirty Dancing), arriva lamore da favola con Winona Ryder, conosciuta sul set di Edward mani di forbice. I due per un po fanno faville, ma, in capo a tre anni, a Depp resta solo un tatuaggio sulla spalla destra, un Winona Forever da depennare al più presto con un colpo di laser. Sarà quindi la volta della top model Kate Moss, forse la storia più importante e burrascosa della sua vita, e infine la cantante e attrice francese Vanessa Paradis, la compagna tuttora ufficiale da cui ha anche avuto una bambina, Lily-Rose Melody. Sullo schermo, Depp si è cimentato nel frattempo nella regia, ma \"The Brave\" (1997), storia di un indiano che va incontro alla morte pur di riscattare la propria famiglia, riscuote pochi consensi. I ruoli da attore però non scarseggiano, e dopo altri film memorabili, come \"Donnie Brasco\", \"Paura e delirio a Las Vegas\", \"La nona porta\", è ancora Burton a volerlo ne \"Il mistero di Sleepy Hollow\", nella parte del freddo uomo scienza alle prese con un cavaliere senza testa. Mentre esce nelle sale italiane \"Blow\", ed è in arrivo anche lattesissimo \"From Hell\", storia di Jack lo squartatore, il nostro ha finito di girare lepico \"Once Upon A Time In Mexico\", di Robert Rodriguez, a fianco di Antonio Banderas. A lui, però, spetterebbe il ruolo scomodo di un agente corrotto della Cia. Non ne avremmo dubitato.  
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