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JOHN LANDIS E GLI OUTSIDERS

Il regista ha sempre cercato di esprimere il suo sguardo eversivo mettendosi dalla parte del "diverso".

John Landis

04.02.2002 - Autore: Luca Perotti
John Landis appartiene a quella generazione proveniente dal sessantotto che ha cercato di impadronirsi dei mezzi di comunicazione per operare una ribellione dallinterno, cercando di rovesciare i meccanismi dellindustria culturale attraverso il consolidamento della comicità demenziale, un genere che intende incrinare a colpi di eccessiva insolenza la facciata conformista della società. Scorrendo i personaggi dei suoi film si può notare come il regista abbia sempre cercato di esprimere il suo sguardo eversivo mettendosi dalla parte del diverso, dellemarginato che piomba in un contesto armonico e ben ordinato e lo mette a soqquadro con la propria vena caotica. Ovviamente il corpo unto e disorganico di John Belushi ha incarnato in modo emblematico il soggetto che sfoga la sua non-appartenenza sugli status symbol della società: si pensi alla baraonda di macchine distrutte nel finale impazzito di The Blues Brothers; oppure alla loro performance scocciata, non a caso dietro una gabbia, nel convenzionale locale country. Anche in Animal House il Blutarsky e il Gruppo Delta si contrappongono alla coercitiva e perbenista mentalità dei gruppi giovanili universitari, non riuscendo a frenare gli impulsi primari del cibo e del sesso. Limpeto sessuale è un elemento ricorrente nei film di Landis. Lui stesso ha dichiarato che la metamorfosi in Un lupo mannaro americano a Londra era una metafora dellerezione, in cui vi è una parte del corpo che letteralmente si trasforma; una mutazione che nel film è mostrata arditamente in tutto il suo svolgimento. Anche il licantropo del film in questione appartiene alla schiera degli outsiders, una bestia nel vero senso della parola che si erge a simbolo dellAltro nella società con tutta la spregiudicata aggressività che sgorga in efferati episodi di violenza e produce omertà e scompiglio, anche qui manifestato nei tamponamenti conclusivi a Piccadilly Circus. Alla verve sessuale e sulfurea di Belushi e alla dannazione eterna del Lupo fa eco la petulante sfacciataggine di Eddie Murphy. Una poltrona per due è un tassello paradigmatico nellottica in questione in quanto i due protagonisti che riescono a sgretolare la congiura dei due anziani magnati, proprio attraverso un inserimento allinterno del mondo della borsa cioè di un mondo estremamente regolamentato e basato sulle leggi di consumo, sono supportati dalla furbizia di una prostituta, figura classica nella categoria dei diversi. Due barboni, uno reale(Murphy) e uno acquisito(Aykroyd), più una squillo che rovesciano il sistema dallinterno nel più graffiante degli sberleffi. Un po la summa della strategia del demenziale che appartiene anche a nomi come Chevy Chase(Spie come noi) o Steve Martin (I tre amigos): una squadra trasversale che richiama storiche iniziative come la rivoluzionaria satira della National Lampoon o quellinarrivabile serbatoio di talenti che è sempre stato il Saturday Night Live.